Archivi categoria: Senza categoria

A Tricastin follia su follia!

dc248a4cefccd7a519d86ce0d8c3ccf6.jpgNuove e sconcertanti notizie dalla centrale di Tricastin, in Francia. I fiumi Gaffiere e Lauzon, dove secondo le autorità la radiottività sarebbe in  diminuzione la radioattività (leggi: scaricato l’uranio in mare) non sono le uniche vie d’acqua ad essere inquinate. Grazie al disastro della centrale, infatti, più a Sud, in un punto denominato AEP4 è stato registrato un tasso di uranio fluttuante con punte di 64 micro-grammi al litro! Le autorità non si spiegano il fatto ma la Commissione ricerca e informazione indipendente Criirad sostiene che tale inquinamento radioattivo sarebbe da attribuire alla fuoriuscita di materiale ad uso militare arricchito all’uranio da uno stoccaggio di scorie interrate nella zona dal 1964 al 1996. Pare che una fabbrica per la produzione di armi atomiche abbia seppellito le scorie di lavorazione senza troppe precauzioni e l’acqua piovana avrebbe trasportato il tutto nelle falde sotterranee. Ditemi voi se è il caso d’importare questa vera follia in Italia.

Disastro francese

La fuoriuscita si è verificata lunedì e le autorità hanno chiesto agli abitanti della regione di non bere acqua e di non mangiare pesce, vietando anche di bagnarsi nelle acque contaminate. Un’ispezione al sito condotta giovedì dall’Autorità per la sicurezza nucleare non ha dato i risultati sperati: “La messa in sicurezza destinata ad impedire ogni ulteriore inquinamento non è completamente soddisfacente” fa sapere l’Autorità secondo quanto riferisce Le Figaro – tratto da Repubblica.it

Questo sta accadendo nella vicinissima, Francia… Questa è una delle centrali tanto sicure, belle e buone, posta in un Paese civile e democraticissimo. Adesso per quanto gli abitanti della zona tremeranno all’idea di quanto è stato disperso nell’ambiente? Per quanto tempo i prodotti dei fiumi e della terra non potranno essere commercializzati? Sarà fatta una seria indagine epidemiologica sulla popolazione nei dintorni? E anche in Svezia sta accadendo qualcosa di simile con addirittura un incendio… Mi sto informando, a presto notizie!

Ultimora: la censura in questo benedetto Paese colpisce ancora: i telegiornali di Rai2-Rai1 e Rai 3 – ore 13-13,30 e 14 di oggi, 12 luglio 2008, non hanno menzionato minimamente nè l’argomento nè i fatti. Vergogna per questi pseudo professionisti dell’informazione, lautamente retribuiti anche con denaro pubblico. Secondo voi meritano ancora il versamento del canone? Secondo me, no. Meritano solo la massima esecrazione e vergogna per aver taciuto una notizia di tale portata! Vorrà dire che Internet continuerà ad esercitare il vero e indispensabile ruolo di informazione libera e senza condizionamenti, alla faccia di quanti si vendono a questo o quell’editore, schiavi di un partito o l’altro, servi delle veline distribuite dal potentato di turno!

Stati Uniti d’America: pericolo mortale nel 1979

Inizio ad elencare i disastri accaduti o anche solo sfiorati nella storia del nucleare nel mondo cosiddetto libero e civilizzato. Quindi non troverete Chernobyl e simili per evitare il solito commento dei benpensanti: “Eh, ma quella era tecnologia obsoleta!”.

Quindi tratterò solo quei casi esplosi dove la libertà e la scienza regnavano sovrane… proprio come l’incoscienza di chi approvò e costruì i mostri chiamati centrali nucleari!

Alle 4 di un radioso mattino del 28 marzo 1979, fu segnalato un incidente al reattore TMI 1 della centrale di Three Mile Island 2, di tipo PWR , con potenza nominale di 906 mw elettrici.

Il luogo: isola di Three Mile Island 2, Pennsylvania. La città di Harrysburg è a circa 12 km.

3cbe2d7942e1ca624d5542f65600bae1.jpg

Secondo le Notes d’Information du CEA n° 9 del settembre 1979, si trattò di un “normale” incidente di manutenzione. dopo alcune avarie su un circuito secondario dovute ad ostruzioni procurate dalla fuoriuscita di acqua dal condensatore. Mentre i tecnici cercavano di rimediare, altra acqua arrivò improvvisamente nel recipiente d’aria compressa utilizzato. Alcune valvole saltarono e ciò provocò il blocco di due pompe di alimentazione che assicuravano il flusso idrico ai generatori di vapore. L’assurdo è che tale blocco contemporaneo era preventivamente stabilito da un circuito automatico di controllo che doveva fermare la turbina ed avviare le pompe d’emergenza che avrebbero assicurato comunque una certa produzione di energia per evitare anti-economici fermi del ciclo produttivo.

Ma il blocco dell’ acqua fredda dal circuito secondario del vapore provocò un subitaneo aumento di pressione e temperatura nel circuito primario; la procedura automatica d’emergenza riuscì a scaricare la pressione eccessiva e ridurre la potenza del reattore. Fin qui, tutto sotto controllo, dunque. Ma una valvola di scarico non si chiuse perfettamente e il circuito primario continuò a perdere 60 tonnellate d’acqua l’ora, provocando una diminuzione della pressione e una reazione del sistema di iniezione d’emergenza per l’entrata di altra acqua fredda nel sistema. Nel contempo i tecnici non notarono il malfunzionamento della valvola difettosa e la strumentazione non li aiutò affatto. A quanto pare, una certa difettosità dei materiali del circuito secondario provocava nel frattempo il blocco delle valvole che dovrebbero assicurare il raffreddamento nel caso di un problema nel circuito primario. Quando il nocciolo inziò a subire i primi danni dovuti al calore eccessivo dell’acqua in ebollizione che comunque diminuì fino a scoprirlo del tutto. La temperatura aumentò ulteriormente a causa delle reazioni chimiche conseguenti alla produzione di ossido di zirconio e idrogeno fino a fondere le guaine del nocciolo. Solo dopo un paio d’ore un operatore riuscì a ristabilire l’immissione di acqua fredda e ormai i tecnici si resero conto che i danni alle guaine erano talmente consistenti che prodotti di fissione gassosi confluivano nel fluido del circuito primario e quindi stavano contaminando l’esterno principalmente con xenon 133, kripton, iodio 131 e cesio. Scattarono gli allarmi ma ormai la radioattività negli ambienti esterni era tale da provocare la procedura di emergenza nell’intera centrale.

Nel frattempo, l’immissione continua di acqua fredda direttamente sul nocciolo per tenere sotto controllo la temperatura continuava a veicolare perdite di radioattività sia con liquidi che gas volatili. Alla fine delle procedure d’emergenza, una dichiarazione ufficiale dello Stato di Pennsylvania spiegò chiaramente che le perdite radioattive si erano disperse nelle acque del fiume  Susquehanna River. Non meravigliatevi. Ancora oggi le centrali americane utilizano acque ordinarie. Furono evacuate 140.000 persone anche se le autorità assicurarono la mancanza di conseguenze pratiche. Comunque l’azienda che deteneva la proprietà della centrale, la Metropolitan Edison, fallì per l’enorme costo delle manovre di decontaminazione ambientali senza poter risarcire i danni vivi provocati dall’incidente. L’inchiesta ufficiale che seguì parlava di un incidente di fusione parziale del nocciolo che fece raggungere al reattore una temperatura di oltre 2650 gradi, pericolosamente vicina alla temperatura di fusione del nucleo di uranio che avrebbe sancito un disastro immane. Negli anni successivi furono registrati incrementi di morti dovute a cancro nelle zone intorno la centrale ma stabilire relazioni precise non è a tuttoggi possibile dato che all’epoca non furono fatte indagini epidemiologiche. Per quanto riguarda i lavoratori della centrale, i proprietari si rifiutarono di tenere un registro sulle loro condizioni. Pare incredibile ma è così.  Fu calcolato che prima della riduzione in fase fredda, furono rilasciati complessivamente nell’atmosfera gas radioattivi pari a 15mila terabequerel (TBq).

Nel 1980 questo incidente venne addirittura anticipato dal profetico film Sindrome cinese (uscito nelle sale USA il 16 marzo 1979) diretto da James Bridges, con Jane Fonda, Michael Douglas e Jack Lemmon. La popolarità del film fu assicurata dal successivo disastro della centrale di Three Mile Island, gli incubi degli Statunitensi pure.

 

Ringrazio il sito www.fisicamente.net e in particolare un articolo di Roberto Renzetti per la documentazione scientifica.

La follia del nucleare spaventa anche i Francesi

Parigi, 11 lug. – (Adnkronos) – L’Autorità per la sicurezza nucleare francese (Asn) ha ingiunto alla ‘Socrati’ di chiudere parte della sua unità per il trattamento delle scorie nucleari a Triscastin, nel dipartimento di Vaucluse, nel sud della Francia in seguito alla fuoriuscita nei fiumi circostanti di liquido contenente uranio, avvenuta quattro giorni fa.

Questa notizia, l’ennesima riguardo gli incidenti che hanno recentemente contraddistinto in tutto il mondo e persino qui nella nostra Europa, dove si dice esserci la miglior tecnologia possibile in grande sicurezza… scuote nuovamente le coscienze degli alfieri del nucleare. Dopo la Germania, anche in Francia l’allarme è grande. La realtà è che il tempo, l’usura, possibili incidenti minano qualunque standard di sicurezza, passata, presente e futura. Le parole di Berlusconi dell’altro ieri in Giappone, “progetti per mille centrali nucleari nel mondo” potrebbero tranquillamente essere scambiate per i vaneggiamenti di un folle. Informatevi come e dove volete, ripercorrete la storia degli incidenti nel mondo, calcolate l’impossibilità di smaltire le scorie senza probabili disastri, e soprattutto pensate alla minima quantità di energia che produrrebbero le nostre centrali, il costo economico che comporterebbero e soprattutto che sarebbero già obsolete dopo i cinque anni necessari alla costruzione. Se arrivate alla conclusione che nucleare significa follia pura, preparatevi ad occupare il territorio che sarà oggetto dei progetti necessari. Dobbiamo proteggere il nostro futuro e la sicurezza pubblica da qualunque insensato che pensi di lucrare su questa pericolosissima forma di produzione energetica. Siamo il Paese del sole e del mare. Sole e idrogeno da ricavare ovunque: questi sono gli investimenti giusti da fare. Fermiamo questi pazzi se oseranno mettere in pratica i loro progetti criminali. Perché è di crimine contro l’Umanità e il nostro pianeta che dobbiamo iniziare a parlare quando sentiamo sproloquiare gli alfieri del nucleare, di Destra o di Sinistra che siano. Non abbassiamo la guardia mai e per nessun motivo! 

Ricordo del Prof. Luigi di Bella

Il primo luglio 2003 si spegneva, a Modena, il Prof. Luigi di Bella, medico, fisiologo, scienziato, noto soprattutto per aver ideato la Multiterapia Di Bella, un sistema di cura delle neoplasie.

Io, come sapete, non sono un medico e neanche un esperto in questioni riguardanti la ricerca o l’approccio terapeutico in Medicina. Tuttavia, come ogni scrittore ho il compito di interpretare e descrivere gli avvenimenti del mio tempo. E i tempi che vivo sono caratterizzati dal dominio delle multinazionali in ogni campo e settore della vita comune. Quanti detengono il monopolio della produzione e della distribuzione dei farmaci non vedevano di buon occhio l’attività del Prof. Di Bella e soprattutto il seguito che riscontrò il suo sistema di cura. Ricordo manifestazioni popolari (circa 100.000 persone sfilarono a Roma per il diritto alla libertà di cura) e grande interesse anche a livello di parlamento europeo per la MDB senza che le istituzioni, qui in Italia, si smuovessero un granchè. Anzi, i tecnocrati interni ostacolarono in ogni modo questo grande per quanto umile scienziato. Forse il grande difetto della MDB risultò nella sua composizione: farmaci e sostanze già note e quindi non brevettabili o commerciabili come accade per i medicinali di nuova creazione. Ma molti malati ebbero grandi benefici da queste applicazioni e alcuni magistrati cominciarono a sentenziare quanto meno il diritto di chi, in scienza e coscienza, prescriveva o utilizzava la MDB, di ricevere il rimborso dei costi sostenuti proprio ispirandosi al diritto costituzionale della libertà di cura.

Purtroppo, una volta scomparso Di Bella, il dibattito su questo diritto e soprattutto sulle difficoltà che assillano i malati e le loro famiglie, si è spento. Le torri d’avorio dei grandi soloni continuano ad annunciare che il cancro verrà sconfitto e intanto chiedono sovvenzioni e vendono arance.  La gente continua a morire di cancro e l’informazione sui diversi sistemi di cura langue drammaticamente. Noi tutti, quando ci ammaliamo, abbiamo il diritto, consultati i medici nei quali riponiamo la nostra fiducia, di scegliere come essere curati. Ma per far questo, dovremmo avere tutte le informazioni del caso. Chi di voi conosce la Multiterapia Di Bella?

Il problema è proprio questo. Per scegliere, dobbiamo conoscere le varie alternative possibili. In attesa che i nostri diritti costituzionali siano ristabiliti, non vi resta che informarvi, magari su Internet. Io, se permettete, continuerò a ricordare qualunque grande ricercatore o scienziato cerchi di portare un aiuto concreto alla lotta contro il cancro e quindi anche celebrare la memoria di Luigi di Bella, grande uomo di scienza e di ricerca.

Come siamo conciati…

Odio la politica, mi pare d’aver già confessato a Voi, cari lettori di questo blog, questa mia debolezza, diranno i più… o virtù, dirà qualcun altro. Odio la politica perchè, al di là di qualunquismi così ricorrenti nella pubblica vita italiana, spesso ci si rende conto che la cosiddetta democrazia (che talvolta confondiamo con il concetto di paese reale) è sempre più lontana dalla partitocrazia che fa e disfa a suo piacimento qualunque cosa nel Paese, spadroneggiando nelle istituzioni repubblicane, elevando a concetto politico l’occupazione dei posti di potere di enti, partecipazioni statali, grandi industrie a proprietà pubblica anche se parziale. Insomma i partiti decidono le regole del gioco, poi chiamano noi a scegliere la partita che essi stessi giocheranno. Noi paghiamo i costi del biglietto e le spese vive dello stadio, gli ingaggi degli atleti, le retribuzioni di inservienti, impiegati, tecnici, persino le divise e gli arredi…. E loro intascano i proventi, decidendo poi cosa e come ridistribuire a chi la pubblica ricchezza la produce davvero. Di mezzo ci sarebbero sindacati e associazioni di consumatori che, bene che vada, sono consultati e mai soddisfatti appieno. Anch’essi, comunque, paghiamo con lauti contributi pubblici. Che siano le quote versate dai lavoratori e dai pensionati, o i proventi dell’assistenza fiscale (i caf) o comunque le contribuzioni pubbliche ai vari gruppi associati di consumatori, sempre soldi nostri sono.  

Non parliamo dei contributi statali a chi dovrebbe essere il guardiano e critico della vita politica, cioè la Stampa! Per estensione, i giornalisti. Costoro lavorano per gli editori, che a loro volta incassano i contributi di cui sopra, poi dicono ai loro sottoposti cosa scrivere… di chi li paga. Si chiamano provvidenze per l’editoria e sono la pietra tombale sulla democrazia, come potete immaginare. Questo lungo preambolo per garantirvi che quando parlo male dell’attuale governo, non ho la minima illusione che se avesse vinto il principale partito d’opposizione, le cose sarebbero andate meglio. Testimonianza inconfutabile è l’ eccessiva somiglianza dei programmi e persino delle candidature. E infatti chi sta strepitando, in Italia, contro alcune malefatte, o presunte tali, dell’attuale maggioranza parlamentare, è soprattutto l’Italia dei Valori, alleato del Pd alle elezioni ma distante mille miglia nel dopo-elezioni. Insomma, uno come me che urla contro il ritorno in auge del nucleare, come può avere speranze di una democratica opposizione se anche il PD è essenzialmente d’accordo con questa insensata follia? E ancora: in quel di Chiaiano stanno per violentare l’ambiente, il paesaggio, l’economia e la gente di quella zona per edificare una discarica che non serve, come dimostra l’intervista al dottor Ganapini che potete sentire su questo blog. E le discariche e gli inceneritori saranno controllati dai militari e non potranno accedere neanche le autorità comunali. Non so se sarà un beneficio per l’ordine pubblico la presenza dei militari nelle nostre città. Dovrebbero ricevere l’opportuno addestramento che contraddistingue le forze di pubblica sicurezza. Altrimenti resta un provvedimento di facciata, come durante il sequestro di Aldo Moro. Vi ricordate quei ragazzi, quasi sempre “di leva” che controllavano, un po’ stralunati, strade e punti strategici con quei ridicoli moschetti in spalla e le mitragliatrici da campo, residuati della Seconda Guerra, a terra? A cosa servirono? Cosa aspettavano i politici di allora, un’invasione di terra? E Moro fece la fine che sappiamo. Quasi sempre un servizio di intelligence preparato (e non deviato) e forze speciali d’intervento, riescono molto più e molto meglio che un intero esercito.

E mi fermo qui per non scrivere un romanzo invece che un post. Sono triste, tutto qui, perchè la vita politica e sociale di questo ex Belpaese mi deprime e mi preoccupa. Non so se, come dicono alcuni, siamo all’inizio di una sorta di dittatura. Ma sicuramente ci stanno prendendo per il naso. Chi non ricorda le promesse di entrambe le fazioni in sede di campagna elettorale? Non si parlava della difficoltà delle famiglie di arrivare a fine mese con la media deisalari che ci ritroviamo? Ne vedete traccia nella legge Finanziaria appena partorita dal Governo? Non mi va di rubare il mestiere ai vari Travaglio, Santoro e Grillo (forse l’unica forma di opposizione vera che abbiamo). Non so se dicano sempre e comunque la verità, forze esagerano nei toni, ma guai a metterli a tacere o impedire che parlino! Lascio a loro l’incombenza di spiegare perchè certi provvedimenti rasentano la non costituzionalità o garantiscano un’ingiusta impunità al Premier.

Per quanto mi riguarda,  posso solo dire che i valori costituzionali sono gli unici che continuo a considerare assolutamente prioritari e indispensabili. Chiunque si ponga contro questa visione della vita pubblica è mio nemico giurato. E lo compatisco di cuore.

Allarme sociale

L’On. Giovanardi ha lanciato l’ennesimo allarme droga in Italia. Ne circola troppa, dice, anche in Parlamento. Anch’io non ho dubbi al riguardo, letti i provvedimenti che questo governo sta preparando. Per esempio sulla crisi energetica. In Germania si è verificata una preoccupante fuga di liquidi radiottivi da una miniera situata 750 metri sotto il livello del mare dove sono custoditi 126.000 barili di scorie nucleari. La Germania chiuderà entro il 2020 tutti i 17 impianti nucleari per la produzione di energia elettrica. Noi ci prepariamo ad iniziarne la costruzione. Secondo voi sono pazzi i Tedeschi o leggermenti confusi i ministri dell’attuale Governo? Terza ipotesi: ha davvero ragione Giovanardi. Fermiamo questa dannata follia del nucleare, prima che sia troppo tardi!

Anche questa è Europa

Il NO irlandese ha gettato nel caos la vecchia Europa. Come dire che un referendum qualsiasi ha il potere di sconvolgere la granitica visione della vita e della democrazia dei potentati europei. Appare chiaro a tutti che questa non è l’Europa dei Popoli ma solo l’adunata continentale dei potenti d’Europa. Fino a poco tempo fa, la Commissione europea, non eletta dai popoli ma dai governi, faceva il bello e il cattivo tempo. Ora il Parlamento europeo considera un pericolo far decidere ai popoli sulle questioni vitali (e una modifica così pesante alla Costituzione europea come il Trattato di Lisbona senz’altro lo è) e dunque sta cercando affannosamente un escamotage  alla bocciatura ricevuta dagli Irlandesi. Si sapeva che quanto venva bocciato dalla consultazione di un singolo Paese membro aveva l’effetto di bloccare qualsiasi innovazione in sede comunitaria; ma evidentemente tale tutela della democrazia di base non è più gradita ai potenti del continente. Cosa dovremmo pensare? Che il Potere si sta allontanando dalla gente? Che vogliono imporci decisioni prese dall’alto? Personalemte non posso che confermare quanto scritto in altro post sull’argomento: la democrazia di base fa paura a tutti, Italiani compresi dato che qui, come nel resto d’Europa, non si è votato. Penso che la vergogna peggiore sia proprio questa. E se si fosse votato, probabilmente gli Irlandesi non sarebbero i soli ad aver bocciato il Trattato di Lisbona. E allora quale Europa si prepara? Un consiglio: stiamo bene attenti a chi eleggeremo per il prossimo Parlamento continentale. Se l’aria che tira è questa… Ma europeo è anche il campionato che si sta svolgendo di questi tempi. Pessima è la figura che facciamo con la nostra Nazionale. Primo, per il gioco – poi per le polemiche contro gli errori arbitrali. Anche perchè non siamo credibili. Chi protesta per gli errori a danno dell’Italia, come il signor Gussoni, capo degli arbitri nostrani, dimentica che anche quest’anno nel nostro italianissimo campionato, metà scudetto andrebbe riconosciuto all’AIA (che non è una marca che commercia polli da supermercato bensì l’associazione italiana arbitri). Il potere delle giacchette nere è assoluto e indiscutibile, ne fanno più di Carlo in Francia tanto che persino un arbitro appena decente come Collina risultava talmente superiore alla media della categoria da fare una carriera luminosa in campo internazionale per diventare infine il nostro selezionatore interno… con i risultati che abbiamo visto. Ma questo è solo l’ultimo degli scudetti assegnati a casaccio, per il passato ne abbiamo viste davvero di tutti i colori: dal bianconero al rossonero, per arrivare quest’anno al nerazzurro. Il potere dei soldi conta pure qualcosa, no? E allora cosa andiamo a potestare per un golletto annullato? Il silenzio, talvolta, dimostra almeno maggior dignità. Se non ci rispettano è forse perchè non lo meritiamo granchè e non solo in campo… calcistico. Converrebbe una certa analisi di coscienza e magari un allenatore un po’ meno allucinato di Donadoni. Ma questo è un altro discorso e lo lasciamo agli esperti di tattiche pallonare. Quel che disturba me è la cattiva coscienza di noi Italiani che sovente parliamo troppo e riflettiamo poco. Giocando ancor peggio. 

Irlanda vs Resto D’Europa

Non so se gli Irlandesi approveranno il Trattato di Lisbona, cioè la nuova costituzione europea oppure no. Non mi preoccupa neanche di cosa comporterà l’eventuale approvazione di tale documento (potete leggerlo cliccando questo link:http://eur-lex.europa.eu/JOHtml.do?uri=OJ:C:2007:306:SOM:IT:HTML). Sono preoccupatissimo, per non dire allarmato, pensando che solo 4,2 milioni di Irlandesi saranno chiamati a decidere su 495 milioni di Europei. Che razza di democrazia stiamo sostenendo? E’ questa l’Europa dei popoli? Perché non affidare ad un euro-referendum l’intera questione? Di cosa hanno paura i potentati continentali? Domande ben più assillanti, a mio avviso, di quel che può uscire dalle urne della verde Irlanda. Torneremo sul Trattato di Lisbona se sarà approvato in quanto contiene non pochi cambiamenti per la vita comune e una certa perdita di sovranità nazionale. Se ciò sia un bene o meno lo decideranno altri e non noi Italiani. Per questo rimprovero la nostra fallimentare partitocrazia, vero male di questo Paese, che si lascia scippare anche l’occasione per stabilire quale sarà il nostro futuro istituzionale. Perché noi abbiamo paura della democrazia referendaria, vera democrazia di base, e l’Irlanda no. Che tristezza.

Nucleare? Ma siamo impazziti tutti?

Ero ragazzino io e il popolo italiano disse “no” al nucleare con un referendum. Non se ne dovrebbe neanche parlare in un Paese normale e civile e invece qui da noi certi interessi e alcuni personaggi loschi continuano a proporre il ritorno alle centrali nucleari come la panacea per risolvere la crisi energetica in Italia. Insomma invece che puntare su forme di energia rinnovabili e virtualmente infinite come idrogeno e radiazioni solari, dovremmo costruire centrali che, se va bene, pretenderebbero ingenti risorse e sarebbero pronte solo tra cinque anni… per essere già obsolete. In un Paese dove si rifiutano (e giustamente) inceneritori e discariche, vorrei sapere dove diavolo dovremmo piazzarle ‘ste maledette centrali, che sicure o no, se vanno in malora ci regalano un’altra Chernobyl per cosa…? Spiega Jeremy Rifkin, in una intervista a La Repubblica che attualmente impianti del genere coprono, nel mondo, appena il 5% del fabbisogno totale ( altrimenti potremmo davvero usare il petrolio per le bistecche come si favoleggiava qualche anno fa) ma in cambio resta irrisolto il problema delle scorie. Persino negli Stati Uniti, non sono bastati ingenti sovvenzionamenti per studiare il problema del loro smaltimento e stoccaggio: la zona dove sono state seppellite (all’interno delle montagne Yucca) doveva restare sicura per almeno 10.000 anni ed invece risulta già contaminata. O sono incapaci gli scienziati e i tecnici USA o siamo folli noi che speriamo di risolvere il problema della fame di energia ricorrendo ad un rimedio peggiore del male.

Abbiamo già abbastanza problemi in questo Paese, quindi, vi prego di ragionare e respingere le illusioni che da più parti vagheggiano di questa rediviva follia. Dovremmo scendere in piazza, urlare e strepitare per ottenere un vero piano energetico a tutela dell’ambiente e della ragionevolezza: specchi solari per il foto-voltaico su ogni edificio pubblico prima e su ogni abitazione poi; sovvenzioni alla ricerca per i vari usi industriali dell’energia tratta dall’idrogeno; utilizzo dell’eolico specie nelle zone deserte (tipo il Carso) per sostituire gradatamente l’energia elettrica che produciamo mediante il petrolio e soprattutto una ricerca urgente che stabilisca il modo di evitare gli incredibili sprechi che esistono tuttora. Non avete idea di quanta acqua ed energia elettrica male utilizziamo o sprechiamo del tutto. Molto altro si può fare, a detta degli esperti del settori, Rubbia in testa. Ad ogni modo, se siete su questo blog evidentemente date una certa importanza alle idee qui espresse. Ebbene, credetemi, non mi passerebbe neanche lontanamente per la testa di dovermi sedere su una cassa di dinamite al fine di produrre l’energia sufficiente a far funzionare una pila elettrica. E’ questo che ci propongono, in pratica, i sostenitori del nucleare. E voi che rispondete?