Archivio mensile:dicembre 2007

Commenti moderati da oggi

Scusate ma a causa di alcuni mascalzoni che inseriscono commenti con link a siti poco raccomandabili, da oggi ogni commento sarà inserito solo dopo esame. Purtroppo la civiltà non è patrimonio comune e del resto questa gentaglia offre, tra l’altro, motivi e scuse a quanti vorrebbero censurare Internet ovviamente con l’intenzione mal celata di togliere a tutti noi questo formidabile strumento di informazione e confronto.

A cosa serve uno scrittore

La puntata odierna di Annozero si segnala per la consueta schiettezza ed il coraggio di cercare la verità ad ogni costo ed inoltre ci fa capire a cosa serve uno scrittore oggi…

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Senza entrare nel tema della trasmissione (mi limito a fare un sincero augurio di ogni bene alla Dottoressa Forleo, donna coraggiosa e giudice integerrimo) dato che questo è un blog letterario, voglio però parlare della presenza in studio di uno straordinario scrittore, Antonio Tabucchi, che solo minimamente sollecitato dalla domanda di Michele Santoro ha parlato per cinque minuti dimostrando tutta l’indignazione di un uomo di cultura come lui per la situazione italiana e i mali della nostra politica… Tabucchi è un ottimo scrittore e non ha certo bisogno del mio personale riconoscimento, tuttavia mi preme segnalarvi che la sua presenza ad Annozero, in collegamento dalla Francia, non deve meravigliare. Come sostengo in altro post, uno scrittore non deve solo scrivere e descrivere ma anche e soprattutto saper essere preciso e disinteressato testimone del suo tempo,  della realtà oggettiva anche colorata dalla propria fantasia ,  dunque narratore impeccabile e sincero di ciò che dichiara di voler proporre….

E’ questa la vera, insostituibile, funzione dello scrittore: che si occupi di saggistica o narrativa non conta; conta invece l’assoluta limpidezza del suo parlare, la cristallina purezza delle parole da lui scritte, la capacità di farsi comprendere dalla maggior parte di quanti hanno la ventura di conoscerlo.

L’autore che non comprende che è questa la missione di chi scrive, è solo un modesto costruttore di storie e non uno scrittore. Stasera Tabucchi non ha espresso la sua opinione, ha ilustrato in pieno la reale situazione del nostro Paese in relazione ai guasti della Politica e soprattutto dei politici. Ha detto quel che ha visto, ha testimoniato la verità. Si è dimostrato, ancora una volta, un vero scrittore. E noi abbiamo la facoltà di credergli, o almeno di ringraziarlo.

Qualcuno dirà che queste sono le prerogative del giornalista. Niente di più errato. Il giornalista, o meglio il cronista, fa un resoconto degli avvenimenti.  Uno scrittore li racconta, li fa vivere davanti ai nostri occhi, e li spiega alla luce di una cultura superiore alla media o almeno grazie a una sensibilità del tutto particolare. Oppure si inventa una realtà fantastica, che chiama romanzo o racconto, che assume i connotati di una rivelazione. Certe opere sembrano contenere un’intera cosmogonia al loro interno anche se sono create con l’intento di divertire o intrattenere. Se pensate che le mie siano esagerazioni, ogni volta che prendete in mano un libro provate a chiedervi cosa vi farà capire se l’autore possa definirsi uno scrittore o no. E magari venite a inserire il vostro commento a questo post. Anche un atto oggi così comune di questi tempi, a ben pensare, è letteratura. O no?

LEGGIAMO POCO, PERO’…

Gli Italiani leggono poco ma forse non hanno tutti i torti. Cerco di spiegare qui il perché!

Si sente dire spesso che la crisi del mondo editoriale italiano dipende dalla scarsa propensione alla lettura. Ovviamente, nessuno fa nulla per invertire tale presunta tendenza. Se entrate in una liberia, troverete una moltitudine di libri e altre pubblicazioni, e, specie nelle librerie più grandi, con grande varietà di generi e prezzi per tutte le tasche… O quasi, perché di solito si predilige l’aspetto della copertina e della rilegatura a scapito del contenuto e comunque, in un Paese in difficoltà economica come il nostro, i libri continuano a costare troppo. E’ possibile spendere mediamente, che so, 11-25 euro per un libro d’avventure dell’ennesimo autore di lingua anglo-sassone? Evdentemente no, visti i dati delle vendite. E se la qualità media degli scrittori proposti a livello internazionale dipende dall’abilità e dall’ispirazione di “scout” e agenti letterari, in casa nostra è praticamente impossibile pubblicare racconti e romanzi gialli, fantastici,  persino di fantascienza, nonostante i tentativi dell’Editrice Nord.

Come sostiene Fanucci, gli Italiani non comprano gli Italiani quando si tratta di certi generi letterari… Forse, e comunque sarà sempre così finché gli editori nostrani, abilissimi a organizzare convegni, mostre e stand, ma molto meno a ideare qualcosa che non sia la solita richiesta di questua al programma di sovvenzioni pubbliche, non sapranno ideare qualcosa di nuovo e soprattutto aprire agli autori giovani e non coinvolti con la canea politica che in cambio delle già citate sovvenzioni ovviamente sponsorizza i “propri” scrittori… Potete vederlo facilmente: a quasi ogni edizione di telegiornale, ad ogni ora del giorno e della notte, viene spesso presentato un libro di autore italiano sì, ma proveniente dal gruppo giornalistico di questo o quel giornale. Quindi, probabilmente, di provenienza politica. Provate a farvi assumere da un giornale, se non mi credete, poi ne riparliamo. 

Quindi, ad ogni Salone del Libro, dobbiamo credere ai piagnistei degli editori o no? Che diavolo vogliono se, oltre ad essere abbondantemente sovvenzionati dalla casse pubbliche considerando anche tutta la pubblicità che potete vedere nei quotidiani (sempre degli stessi editori e sempre di provenienza politica)l’unica preoccupazione che hanno è accaparrarsi la migliore visibilità nella libreria di turno?

Il loro problema principale, in realtà, è che la gente, il popolo, noi insomma, li abbiamo capiti e compresi da un pezzo. La scarsa qualità delle loro proposte e le inesistenti opportunità per chi sa scrivere di pubbicare in questo Paese, unitamente al costo sempre eccessivo rispetto alla qualità, gli tornano come un boomerang indietro con gli interessi: l’invenduto supera ogni previsione, il mercato langue, ed è fallito anche il tentativo di vendere i libri nei supermercati insieme alle patate e ai broccoli. Magari a peso. L’unico settore che tira è quello scolastico dato che gli scolari sono ostaggio delle scelte degli insegnanti e gli tocca acquistare praticamente a comando. Anche qui, sulla qualità dei testi proposti ci sarebbe da discutere. Tra l’altro, la speculazione la fa da padrone.Qualcuno dovrebbe spiegarmi come mai quando frequentavo le medie inferiori io, avevo dieci libri da comprare e consultare e oggi mio figlio ne ha venti! Persino educazione fisica pretende il suo bel testo pieno di disegni e foto (uno di quelli fatti meglio, a dire il vero) senza contare educazione artistica, musica eccetera. Tanto papà paga, compra un quotidiano e la pubblicità che contiene a 1 euro e se vuole andare a scovare un paio di titoli decenti il libreria, meno di trenta euro non scuce…  

Non temete, le cose non miglioreranno. L’editoria in questo Paese non è da tempo un mezzo per far soldi o per diffondere cultura e crescita morale e spirituale ma solo una delle stampelle del potere. Per lor signori internet è infatti un ostacolo, un problema da risolvere al più presto in quanto sia la televisione che l’editoria perdono importanza in maniera direttamente proporzionale al diffondersi delle linee veloci e delle tecnologie di condivisione dati. Le centinaia di migliaia di copie dei miei romanzi scaricate gratuitamente dall’ormai quasi estinto Misteritalia.it credo abbiano causato una certa perdita ai signori editori che avranno continuato anche per questo a non vendere la loro mercanzia almeno nel genere da me prediletto. Ora, se tante persone hanno impiegato carta ed energia elettrica per stampare un libro scaricato da internet pagando mediamente almeno 5-6 euro (il costo di duecento pagine da stampante, l’inchiostro della stampante stessa, oltre alla necessaria energia elettrica e la quota virtuale dell’acquisto dei mezzi hardware) invece di sborsare il triplo per l’offerta editoriale nella più vicina libreria, o su qualunque shop nella grande Rete, un motivo ci sarà…

O scrivo bene io, che non posso vantare nessuna raccomandazione per ottenere attenzione dai signori editori, oppure questi ultimi fanno male il loro lavoro. A me poco interessa. Non vivo di questo, scrivo lo stesso, e da questo blog generosamente ragalatoci da Mamma Telecom vi saluto e vi ringrazio per la soddisfazione che mi date nel leggere queste modeste note.  

Il Giorno dell’Apocalisse

Il Giorno dell’Apocalisse

Il Giorno dell’Apocalisse

 

Romanzo di Marco Caruso

  13.940 caratteri spazi inclusi – inedito – presentato su Misteritalia.it con 450.000 download circa in due anni.   Recensito su vari siti web e su Jack ottobre 2003

 

IL GIORNO DELL’APOCALISSE

  La storia –  Un giovane sceneggiatore romano si trova improvvisamente coinvolto in una torbida storia spionistica, dove si fronteggiano la CIA ed un gruppo terroristico internazionale per il possesso del misterioso Piano Apocalisse. Ma altri, inquietanti, personaggi complicheranno non poco la vita del nostro amico, perennemente sospeso tra la dimensione del sogno e la vita reale, in balìa di forze soprannaturali che sembrano volergli affidare una missione importante quanto l’Umanità stessa!

recensito da:

             JACK del 10/2003 –  “… Un singolare mix di azione, spionaggio  e demoniaco, in bilico tra realtà e sogno, per una storia intricatissima, coinvolgente e imprevedibile”

  Questa è la presentazione che riassumeva l’essenza del romanzo sul sito www.misteritalia.it. Certamente si tratta di un romanzo giallo che insiste su temi propri anche del racconto fantastico e persino in certi accenti della narrazione gotica ed esoterica. Come tutte le opere di Caruso, il genere di presentazione è più che altro un abile diversivo per introdurre temi e situazioni propri e caratteristici delle più svariate tendenze letterarie. Inquadrare nettamente una tale produzione non è facile e persino fuorviante per il lettore che, nello sfogliare il romanzo o il racconto, non si fermerà fino all’ultima pagina, come dovrebbe essere per ogni buon mistery , senza accorgersi che le ambientazioni, il ritmo delle situazioni descritte, e la tensione narrativa conducono sempre e comunque ben oltre il racconto di genere.

Volendo necessariamente inquadrare l’opera descritta, parleremmo di un “giallo” ambientato nella Roma del passato e del presente, New York, e certe locazioni di Messico e Brasile.

Un ex nazista ed agente della CIA, chiamato in codice Il Serpente, trova il modo per trafugare Il Piano Apocalisse da una stanza segreta del Pentagono: vuole ricattare Gli Stati Uniti d’America minacciando di rivelare che negli anni della Guerra Fredda era pronto un piano per annichilire il blocco dell’Est mediante il virus della Sindrome da AIDS appositamente creato da scienziati ex nazisti al soldo degli USA. Ora, le prove e persino il vaccino sono nelle sue mani: dopo avervenduto il suo silenzio, la cessione della formula del vaccino assicurerà grandi introiti al vecchio nazista. Ma la narrazione si svolge sia su un duplice piano temporale ed anche contemporaneamente alle vicende del Serpente, conosciamo i tormenti di Mario Bersani, sceneggiatore cinematografico romano preda di incubi e strani presentimenti. Mentre sogna un orrendo sé stesso vivente nella Roma del ‘700, nella vita quotidiana si trova pian piano coinvolto sia nelle spire mortali della macchinazione del Serpente che nelle strane manovre di una setta di fanatici che lo avvicinano con la complicità della ex moglie, malata da tempo di una particolare forma di ninfomania isterica, e del suo migliore amico e medico curante, il dottor Sandro Lanza.

La morte della sua attuale amante, una govane attrice, lo porta a doversi preoccupare anche delle attenzioni sgradite della polizia che, tramite il caratteristico commissario Nori, da una parte cerca di far luce sulla catena di delitti che si verificano nella Capitale, e dall’altra subisce le interferenze dei Servizi segreti e della CIA che pensa ad un collegamento tra Bersani e Il Serpente.  Come se non bastasse, il povero e tormentato Bersani viene avvicinato anche da Sirio, una sorta di filosofo-mendicante che apparentemente cerca di aiutarlo ma che ben presto mostrerà la sua vera natura di indemoniato.

L’intreccio della storia prosegue tra morti, rivelazioni scioccanti e la lotta per impossessarsi del Piano Apocalisse e soprattutto del vaccino che salverebbe l’Umanità dal disastro. Mentre giallo e spy-story si fondono nel descrivere la fuga del Serpente inseguito dagli agenti di mezzo mondo e diretto proprio a Roma, Bersani vive e sviluppa situazioni da racconto fantastico e gotico nel tremendo confronto della Setta dei Servi del Mondo contro le forze infernali (ma infernali davvero?) capitanate da Sirio che preparano l’avvento dell’Anticristo. Ovviamente l’esito dello scontro dipende essenzialmente da chi riuscirà a prendere e gestire il contenuto del Piano e soprattutto il vaccino che salverebbe miliardi di persone. La conclusione, certamente imprevedibile, da una salva Bersani, anch’esso ormai contagiato, e rimette Il Serpente, che ad un certo punto della narrazione sembra perire durante uno scontro a fuoco, al centro della storia ma desideroso solo, a quanto pare, di evitare il proprio giorno dell’Apocalisse…

Il tutto viene rimandato al secondo capitolo della saga, attualmente in corso d’opera, e che si svolgerà con altri personaggi, ambientazioni del tutto nuove e soprattutto nuove e sorprendenti rivelazioni, nel futuro in quanto l’orientamento attuale dell’Autore non è di dare un seguito vero e proprio al Giorno dell’Apocalisse ma solo di creare il naturale sviluppo della vicenda una volta che il virus dell’AIDS avrà per sempre, irrimediabilmente, condannato l’Umanità. Ovviamente se la presente opera vedrà la pubblicazione su carta e l’editore dovesse pensarla diversamente, nulla osta di inserire tra le due opere un altro “capitolo” che narra le ulteriori avventure dell’Anticristo e del redivivo Bersani, depurato dalle sue scorie animiche ed alfiere nella lotta contro il Male.

  Ora, quanti hanno letto il romanzo, scaricato gratuitamente dal sito, hanno spesso espresso il desiderio di poter acquistare l’opera stampata, ossia l’oggetto libro. Probabilmente, le storie che ci colpiscono, non possiamo relegarle ad un file archiviato nel computer o a una serie di fogli usciti dalla stampante di casa o in ufficio. C’è da dire che molti editori, piccoli e grandi, non hanno compreso questo discorso ed il romanzo, finito di scrivere nel 1999, resta solo nella memoria di quanti l’hanno potuto scaricare da internet e in quanti gli hanno tributato recensioni del tutto lusinghiere in quelle riviste (come Jack) che pure appartengono a grandi gruppi editoriali.

Premi letterari e concorsi vari

Nell’altro post parlo di un certo premio, tra l’altro che si svolge interamente su Internet…

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Quindi un’iniziativa creata da lettori-scrittori e diretta ad altri lettori-scrittori. Solitamente, chi scrive è anche un ottimo lettore. Non può esistere la capacità di esprimersi senza il continuo confronto con le idee e la sensibilità altrui. La letteratura è in fondo la ricerca di una perfetta trasmissione di immagini, suoni, odori, sentimenti, situazioni… In mancanza della telepatia, per dare più forza al linguaggio, l’Uomo ha dovuto inventare una tecnica espressiva tale da evocare un intero universo in un rotolo di pergamena, una tavoletta cosparsa di cera, un foglio di papiro. I grandi poemi epici non fanno eccezione: nati con la trasmissione orale sono stati rielaborati, ampliati e resi universalmente fruibili. Il meglio, insomma, lo mettiamo su carta o sull’evoluzione modena della scrittura: questi miliardi di bit che fanno di un blog l’evoluzione dell’originaria dell’esigenza di comunicare.

Quindi, a parte le poche iniziative gratuite e realmente interessanti, che bisogno avete di pagare le tasse d’iscrizione o partecipazione ai vari premi, concorsi e simili? Spesso si millantano giurie composte da nomi altisonanti, fantomatici editori pronti a stampare i vostri capolavori. Tutte balle ovviamente. Volete scrivere? Createvi un blog come questo, oppure date vita ad un sito completo e sfogatevi pure. Se avete classe, offrendo le vostre opere al grande pubblico della Rete, che supera di gran lunga il volume d’affari di tutte le librerie del mondo, incontrete il successo che meritate. 

Dimenticate la possibilità che un editore possa accorgersi di voi prima che abbiate dimostrato di poter incontrare il favore di un grande numero di lettori. Dalle comode leggi per le provvidenze all’editori, gli editori italiani medi e grandi ricavan ogià fior di guadagni e quindi no nhanno alcun bisogno di investire su autori cosiddetti emergenti, cioè perfettamente sconosciuti. Prima di proporvi a loro, fatevi conoscere sulla Rete: c’è già chi ha percorso con gran successo questa strada ed ora è inserito in una vera carriera da scrittore. Sempre ammesso che ciò sia indispensabile. In realtà, l’unica sventura che possa incontrare qualunque scrittore è NON aver neanche un lettore. Ed invece, scommetto che appena posterò i miei racconti qui, per voi, i lettori non mi mancheranno!