Archivi tag: irlanda

Anche questa è Europa

Il NO irlandese ha gettato nel caos la vecchia Europa. Come dire che un referendum qualsiasi ha il potere di sconvolgere la granitica visione della vita e della democrazia dei potentati europei. Appare chiaro a tutti che questa non è l’Europa dei Popoli ma solo l’adunata continentale dei potenti d’Europa. Fino a poco tempo fa, la Commissione europea, non eletta dai popoli ma dai governi, faceva il bello e il cattivo tempo. Ora il Parlamento europeo considera un pericolo far decidere ai popoli sulle questioni vitali (e una modifica così pesante alla Costituzione europea come il Trattato di Lisbona senz’altro lo è) e dunque sta cercando affannosamente un escamotage  alla bocciatura ricevuta dagli Irlandesi. Si sapeva che quanto venva bocciato dalla consultazione di un singolo Paese membro aveva l’effetto di bloccare qualsiasi innovazione in sede comunitaria; ma evidentemente tale tutela della democrazia di base non è più gradita ai potenti del continente. Cosa dovremmo pensare? Che il Potere si sta allontanando dalla gente? Che vogliono imporci decisioni prese dall’alto? Personalemte non posso che confermare quanto scritto in altro post sull’argomento: la democrazia di base fa paura a tutti, Italiani compresi dato che qui, come nel resto d’Europa, non si è votato. Penso che la vergogna peggiore sia proprio questa. E se si fosse votato, probabilmente gli Irlandesi non sarebbero i soli ad aver bocciato il Trattato di Lisbona. E allora quale Europa si prepara? Un consiglio: stiamo bene attenti a chi eleggeremo per il prossimo Parlamento continentale. Se l’aria che tira è questa… Ma europeo è anche il campionato che si sta svolgendo di questi tempi. Pessima è la figura che facciamo con la nostra Nazionale. Primo, per il gioco – poi per le polemiche contro gli errori arbitrali. Anche perchè non siamo credibili. Chi protesta per gli errori a danno dell’Italia, come il signor Gussoni, capo degli arbitri nostrani, dimentica che anche quest’anno nel nostro italianissimo campionato, metà scudetto andrebbe riconosciuto all’AIA (che non è una marca che commercia polli da supermercato bensì l’associazione italiana arbitri). Il potere delle giacchette nere è assoluto e indiscutibile, ne fanno più di Carlo in Francia tanto che persino un arbitro appena decente come Collina risultava talmente superiore alla media della categoria da fare una carriera luminosa in campo internazionale per diventare infine il nostro selezionatore interno… con i risultati che abbiamo visto. Ma questo è solo l’ultimo degli scudetti assegnati a casaccio, per il passato ne abbiamo viste davvero di tutti i colori: dal bianconero al rossonero, per arrivare quest’anno al nerazzurro. Il potere dei soldi conta pure qualcosa, no? E allora cosa andiamo a potestare per un golletto annullato? Il silenzio, talvolta, dimostra almeno maggior dignità. Se non ci rispettano è forse perchè non lo meritiamo granchè e non solo in campo… calcistico. Converrebbe una certa analisi di coscienza e magari un allenatore un po’ meno allucinato di Donadoni. Ma questo è un altro discorso e lo lasciamo agli esperti di tattiche pallonare. Quel che disturba me è la cattiva coscienza di noi Italiani che sovente parliamo troppo e riflettiamo poco. Giocando ancor peggio. 

Irlanda vs Resto D’Europa

Non so se gli Irlandesi approveranno il Trattato di Lisbona, cioè la nuova costituzione europea oppure no. Non mi preoccupa neanche di cosa comporterà l’eventuale approvazione di tale documento (potete leggerlo cliccando questo link:http://eur-lex.europa.eu/JOHtml.do?uri=OJ:C:2007:306:SOM:IT:HTML). Sono preoccupatissimo, per non dire allarmato, pensando che solo 4,2 milioni di Irlandesi saranno chiamati a decidere su 495 milioni di Europei. Che razza di democrazia stiamo sostenendo? E’ questa l’Europa dei popoli? Perché non affidare ad un euro-referendum l’intera questione? Di cosa hanno paura i potentati continentali? Domande ben più assillanti, a mio avviso, di quel che può uscire dalle urne della verde Irlanda. Torneremo sul Trattato di Lisbona se sarà approvato in quanto contiene non pochi cambiamenti per la vita comune e una certa perdita di sovranità nazionale. Se ciò sia un bene o meno lo decideranno altri e non noi Italiani. Per questo rimprovero la nostra fallimentare partitocrazia, vero male di questo Paese, che si lascia scippare anche l’occasione per stabilire quale sarà il nostro futuro istituzionale. Perché noi abbiamo paura della democrazia referendaria, vera democrazia di base, e l’Irlanda no. Che tristezza.