Archivio mensile:ottobre 2008

Una strage continua e continuata

Dovete farci caso sempre di più,prestare la vostra attenzione quando ne parlano tv e radio, o se i giornali dedicano una pagina o un trafiletto, (poco importa)…. Parlatene in famiglia, in ufficio, con gli amici, al bar… Diffondete dati, notizie, il vostro parere, il vostro sdegno… Parlo della vergognosa strage di lavoratori in questo benedetto, ex Belpaese. Tutti i giorni, varie notizie di infortuni e morti (le chiamano bianche…. io direi rosso-sangue, invece!) in ogni campo e settore. Povera gente sfruttata e malpagata, fatta lavorare in condizioni fuori dalle norme anti-infortunio, o anche clandestini, lavoratori in nero, ricattati, obbligati a tacere sulle violazioni della 626/94, legge europea che il nostro Stato recepì solo sotto minaccia di formale condanna.

Dobbiamo mettere un freno a questa strage, non possiamo semplicemente considerarla come frutto di fatalità o di sfortuna. L’Italia è in recessione, il lavoro è un lusso concesso sempre a meno gente che, spesso in cambio di un tozzo di pane o poco più, rischia la pelle. Senza il nostro furente orrore, senza la comunicazione di bocca in bocca, sito a sito, blog dopo blog, altri moriranno e lasceranno le loro famiglie senza sostegno alcuno. Non avremo pace, noi che restiamo qui a lavorare fintanto che il sangue da lavoro non smetta di scorrere… Dobbiamo formare una nuova coscienza comune che imponga sempre, comunque e dovunque, il massimo della sicurezza e della agibilità sindacale al fine di controllare ed eliminare pericoli, anomalie, illegalità.

I delegati sindacali, i rappresentanti dei lavoratori per la 626/94 o chiunque si renda conto di un potenziale pericolo sul posto di lavoro, devono avvisare il principale e la ASL di zona oppure l’Ufficio Provinciale del Lavoro, mediante telefonata e fax con la descrizione di quanto temuto. In casi estremi, avvisare anche i Carabinieri. Non abbiate paura e non tacete. Sempre meglio un possibie errore di valutazione piuttosto che una strage come quelle a cui siamo tristemente abituati in Italia!