Le vere dimensioni della nostra prigione: la Storia

Comunemente, si chiama Matrice o Matrix. anticamente, si chiamava Maya (illusione). Potete chiamarala prigione sensoriale, ma il significato non cambia. Intendiamoci, parlano di questo concetto anche i fautori della Terra a patata, non è la forma del nostro pianeta che costituisce un problema per dissertare di questi argomenti. 

Piuttosto, è facile immaginare che dare per certi determinati confini spaziali avrebbe favorito la tattica di censura e coercizione mentale dei parassiti. Chiarisco subito che per parassiti intendo i fautori di questo ordine sociale, costruito e determinato da Elite ma edificato manualmente da un esercito di ignoranti, parassiti, ciechi spirituali, tanto crudeli quanto scevri da ogni, utile conoscenza. Orde di barbari al soldo dei veri potenti. 

Chi ha cambiato la Storia, sedotto i geografi, inquinato testi universitari e distrutto la sapienza contenuta nelle varie biblioteche, erano miriadi di persone al soldo dei potenti, le Elite di ogni latitudine e tempo, quelli che chiamo appunto parassiti.

Sono quelli che, di tanto in tanto, hanno utilizzato l’incendio per distruggere edifici troppo grandiosi e imbarazzanti che per il regime materialistico-capitalistico che stava nascendo. 

A tutti viene a mente la Roma incendiata dagli sgherri di Nerone ma io penso anche al grande incendio di Chicago, nel 1871. Pare che finirono in fumo e cenere 9 km quadrati di urbanizzazione.  Difficile che si trattasse di un evento fortuito. Addirittura un giornalista ammise di aver inventato la storiella di una stalla andata a fuoco per colpa di una lanterna scalciata da una mucca per cercare di spiegare il disastro. Si calcola che furono oltre 17000 edifici antichi a essere distrutti. 

Nel 1812, a Mosca, un incendio simile mandò in fumo la città. Stavolta, le cronache descrivono l’ecatombe avvenuta dal 14 settembre, mentre le truppe napoleoniche avanzavano e i russi scappavano a est. Occasione abbastanza ghiotta per cancellare tre quarti della vecchia capitale russa, così come accadde. 

Ma non solo. Prima di fuggire, il Conte Rapstocin, ci informano gli storici, ordinò di distruggere il Cremlino e altri importanti edifici pubblici e religiosi.

Gli storici che hanno sempre litigato sulle origini del disastro e mai nessuno si è azzaardato a ipotizzare che la causa fu la precisa volontà dei parassiti di demolire qualsiasi memoria di un’antichità ingombrante. Le cronache seguenti a questi disastri usati come un cancellino sulla lavagna, fu abilmente modificata da chi si incaricò di stilare rapporti a futura memoria.

In precedenza, attività efficacemente svolta dai monasteri e dagli amanuensi, come sappiamo. Molto della memoria collettiva dei periodi precedenti al Medioevo si basa su quegli scritti, miniati o meno. Un’operazione certosina,  accurata, diretta da quanti avevano ricevuto il compito di imporre a memoria futura una storia completamente truccata sia eliminando di fatto testimonianze storiche sia ricostruendo una cronologia che il matematico russo Fomenko ha palesemente confutato, con la sua Nuova Cronologia.

Le generazioni che avrebbero dovuto attuare i prossimi, grandi Reset, dovevano avere la mente occupata da una storia umana confacente.

Segno certo che quel che non dovevamo ricordare fosse il periodo descritto come l’Era Aurea. Chiamata anche Età dell’Oro, che gli storici, oggi, fanno risalire a un periodo non ben definito che Esiodo, ne Le Opere e i Giorni,  descrive così: “Gli Dei immortal ifece rouna stirpe di uomini mortali che vissero al tempo di Crono. Essi vivevano come numi, senza dolori, senza fatiche, senza pene.  non gravava su di loro la vecchiaia… si rallgrevano in convinti in assenza di ogni male… avevano ogni sorta di beni: la terra fertile produceva spontaneamente frutti ricchi e copiosi. Benevoli e pacifici, abitavano nelle loro terra ricchi di greggi e amati dagli dei beati.” 

Lucas Cranach, nel 1530,  illustra quel periodo in due celebri tavole che potete ammirare: 

età oro 1

età oro 2

Noi siamo abituati a considerare le cronache degli storici come il nuovo Verbo ma questo tipo di rivelazioni, evidentemente, no. Ragionate su come e per quale motivo, siano stati affidati al fuoco testimonianze che oggi non potremmo mai citare e nemmeno discutere. Avrete così la dimensione storica della nostra prigione.

Domani mi occuperò dei limiti geografici della nostra prigione perché sono altrettanto visibili e concreti anche se spesso non ci pensiamo non ci facciamo caso e affidiamo ai media, specie la televisione, la narrazione adatta ai nostri giorni.

Per ora mi limito a ricordarvi la mia pagina Amazon, dove potrete reperire romanzi e raccolte di racconti al modico costo di un caffè: 0,99 centesimi, per permettere a chiunque di scaricare in completa sicurezza e lontano da ogni, possibile contagio, queste opere. Cliccate QUI o sulla copertina.

1c02ff34-8602-48e5-8641-8e6b7b247ce48538889777453051220

Le vere dimensioni della nostra prigione: la Storiaultima modifica: 2021-03-21T11:07:01+01:00da marcar2007
Reposta per primo quest’articolo