L’uso del coltello

Si cita spesso: usare un coltello per tagliare il pane è cosa buona, ma usarlo per far del male, non lo è certamente. Esempio calzante soprattutto per la tecnologia che, a partire dal 5 G sta preoccupando molti, finendo per coinvolgere il concetto di vaccinazione per le masse.

Tendo a considerare che non può esistere un medicamento buono e adatto a tutti. Siamo profondamente diversi e quindi non credo proprio possa esistere un fluido universale di buona salute collettiva. Scrivendo un libro di fantascienza, mi vergognerei soltanto a immaginare l’esistenza di una simile panacea.

Sono fermamente contrario all’ipotesi di obbligo vaccinale e sapete tutti quanti hanno provato a diffondere questa bestialità, tramite media sempre proni al regime in vigore. Fior di giuristi si sono arrampicati sugli specchi persino citando a sproposito il D. L.gvo 81/2008 detta anche legge quadro sulla sicurezza sul lavoro, al fine di convincere l’uditorio riguardo l’esistenza di un potere di imposizione del datore di lavoro sui propri dipendenti e quindi costringere alla vaccinazione.

Da brevi studi fatti in gioventù,  posso agilmente rammentare che nessun decreto legislativo può smentire un dettato costituzionale e tantomeno un trattato internazionale, nel caso di specie l’ Art. 32 Cost. e il Trattato di Oviedo (sul consenso informato). Gli esimi giuristi che si sono arrampicati sugli specchi,  sostendo l’obbligatorietà vaccinale, sono immediatamente scivolati in basso molto in fretta. Zitti e mosca, si dice a casa mia. Magari, esimi professori, un breve quanto opportuno ritorno sui libri potrebbe giovare?

Da modesto scrittore quale sono e insisto a essere, pretendo di studiare norme e leggi prima di divulgare il mio parere se non il mio pensiero. Talvolta, ci prendo, solo per questo motivo, molto meglio e di più rispetto a tanti soloni che straparlano anche in televisione. Conoscenza non vuol dire spregiudicatezza e parlando a braccio, come parlando per convenienza pura e semplice, è possibile andare fuori strada a forte velocità e clamorosamente.

Mi perdonerete se non resisto a bastonare chi si permette di confondere la gerarchia delle norme parlando da giurista e, aggravante massima, da un palco collettivamente inviato a tutti potenzialmente tramite l’etere.

Umiltà è la mia parola d’ordine: studiare e capire è la mia guida morale e mentale. Un Nessuno che ha ragione rispetto a tanti Qualcuno spesso vince il confronto per tali motivi. Vi sembra strano?

Stessa tecnica adotto in ogni, altra, situazione.

Capitolo tecnologia: sarebbe possibile inserire nel flusso sanguigno sostanze contenenti nanotecnologie?

Questo articolo di Dagospia mi piace citarlo perché contiene alcune indicazioni secondo me interessanti: https://www.dagospia.com/rubrica-2/media_e_tv/corona-chip-barbara-carfagna-cult-quot-mentre-italia-si-discute-231518.htm

Per quanto mi riguarda, sono perfettamente consapevole che la tecnologia più estrema può essere usata in ogni direzione e produrre effetti differenti. Si studia da anni la possibilità di utilizzare nanotecnologie per eliminare tumori, ad esempio.

Il problema è sempre l’uso che facciamo di qualunque oggetto, idea, persino  dei sentimenti. Intendere e operare per il bene degli altri, per il bene collettivo, per il bene supremo, dovrebbe essere la bussola che guida ognuno di noi.

Senza questo aiuto, temo che sempre ecomunque l’uso spregiudicato della conoscenza possa risultare estremamente sgradevole.

Vale anche per i vaccini. Bene fanno gli enti di controllo a stabilire come e perché sono decedute alcune persone, tra l’altro senza avere patologie pregresse a quanto leggo, dopo aver ricevuto la prima dose. Un altro motivo per esigere che sia sempre chiaro e limpido che nessuno ha l’obbligo di usare un medicamente, senza il proprio consenso informato.

Se non so, non faccio. Se non so, non parlo. Se non so, penso e rifletto.

Credo sia una libertà che dobbiamo pretendere ad alta voce.

Gli altri, i fautori del vaccino a ogni costo, fanno benissimo a seguire la loro strada,  senza minimamente pensare d’ imporla ad altri. Non esiste precauzione migliore di questa, socialmente parlando.

Lasciatemi, poi, ricordarvi che una delle raccolte pubblicate da poco, VITTIME SACRIFICABILI, parla proprio di questi argomenti. Ve la consiglio se avete voglia di riflettere su questi; tra l’altro, come ogni, mia pubblicazione, costa esattamente come un buon caffè: 99 centesimi.

Se vi va, ce lo prendiamo insieme e buona lettura oltre a buona vita.

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L’uso del coltelloultima modifica: 2021-03-16T10:58:10+01:00da marcar2007
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