Come sopravvivere in un momento di follia collettiva

Sapete già quel che c’è da sapere. Un governo fuori dalle leggi internazionali sta imponendo un sistema di coercizione sociale con la scusa del terrore epidemico.

Sapevamo che nessuna epidemia dura oltre i due anni (La Spagnola non arrivò a un anno e nove mesi) eppure, nonostante la litania vaccinale che ci dicono sia arrivata a toccare, almeno con una dose, l’85% della popolazione italiana, ci impongono mascherine persino all’aperto, tamponi come se piovesse e le terze, quarte, quinte e chissà quante dosi di richiamo.

Non vogliono ammettere che hanno fallito persino nelle intenzioni dichiarate di curare questa epidemia, e non pandemia, con un preparato che definire fallace è un pallido eufemismo. Oltre ai terribili e mortali effetti collaterali che in alcune persone comporta l’assunzione di questa cura preventiva che, come ormai acclarato, non immunizza ma protegge. Da cosa e da chi, non si sa bene…

Un premio Nobel per la Medicina, non un piccolo scrittore come me, disse pubblicamente che durante un’epidemia non si deve vaccinare. E invece, definendo questo Premio Nobel un rimbambito, questi geni della moderna medicina hanno proceduto a vaccinare chiunque gli abbia creduto. Devo dire che era abbastanza facile non credergli, come è conseguente non credergli ora.

Molto peggio è l’insieme di norme sociali e politiche che i governanti hanno imposto a noi tutti, malati e sani. Il Green Pass è il culmine di queste illegalità vere e proprie, che contrastano con la Costituzione e soprattutto cone le norme internazionali che stabiliscono che ogni trattamento sanitario dev’essere volontario e corredato da consenso informato. Non si discute, non esiste alternativa, eppure i provvedimenti illegali del governo in carica dicono che senza vaccinazione e/o tampone biologico, entrambi trattamenti sanitari, le agibilità sociali e democratiche non valgono più.

I non detentori di Green Pass, tra i quali il sottoscritto che rifiuta questa illegale procedura, sono privati delle libertà descritte dalla Convenzione dei diritti dell’Uomo e dalla prima parte della nostra Carta. Le denunce da presentare contro queste violazioni sono state inviate alle Corti internazionali.

Questa è la situazione senza voler considerare lo scontro all’interno delle stesse Elite che stanno attuando i piani concertati a Davos dell’anno scorso (quest’anno hanno deciso di non riunirsi pubblicamente dato che sono nell’occhio del ciclone…) per il controllo del mondo e soprattutto per la diminuzione della popolazione attualmente esistente.

Ci sarebbe da chiedersi e da chiedergli come lor signori intendono diminuire la popolazione esistente nel mondo conosciuto. Ho dato le risposte che mi sono pervenute in questi romanzi, come ha già spiegato: LA TERRA INVASA DAI RETTILI e I RETTILI TRA NOI. Sono scritti come romanzi di fantascienza ma parlano di questi tempi dato che le mie, personali, indagini sono iniziate due anni fa.

Ci resta da capire come sopravvivere in questo momento di crisi acuta non dovuta a un virus malevolo ma alla psico-pandemia imperante nelle menti delle persone.  Evidentemente, virus e batteri circolanti possono far danni alla nostra salute. La nostra salute non dipende soltanto dal rapporto che abbiamo con l’esterno rispetto al nostro corpo ma soprattutto con l’interno del nostro corpo.

Le cellule organiche del nostro organismo sono di molto inferiori al numero complessivo di batteri e virus. Pertanto, il nostro sistema immunitario, molto più esperto e ragionevole di tutti i virologi da salotto, ha stabilito un patto di non aggressione reciproca con i signori virus e batteri già interni a noi stessi: interviene solo se qualche banda armata tenta una scorreria per nutrirsi o auto-replicarsi, come nel caso dei virus che non sono esseri viventi ma potremmo identificarli quali cyborg meccanico-elettronici. I batteri interni al nostro organismo, semplicemente, ci garantiscono la vita.

L’insieme di virus e batteri costituiscono, inoltre, la prima difesa armata dalle invasioni esterne. Il loro equilibrio, infatti, costituisce la prima barriera dalle infezioni che provengono dall’ambiente. Quando tale barriera risulta indebolita da uno stile di vita errato, da medicinali e vizi come fumo e alcol, allora deve intervenire la forza speciale del sistema immunitario e quindi il sintomo della febbre.

Il proliferare batterico nelle infezioni è un esercito di spazzini che consuma i materiali cellulari distrutti; alcuni di questi materiali diventano virus a loro volta.

La vita e i meccanismi del microscopico sono ancora avvolti nel mistero anche per i virologi da salotto. Lo dimostra la resistenza ottenuta dai batteri ospedalieri, in larga parte, agli antibiotici di sintesi chimica. Vi ricordate: era il grande problema denunciato dalla Sanità pubblica poco prima dell’esplosione di questa pandemia. Non se ne parla più.

Detto questo, giova ricordare che il nostro sistema immunitario dev’essere messo a contatto con l’ambiente circostante, per forgiare le armi di cui ha bisogno in caso d’invasione armata e non protetto a dismisura con mascherine e altri provvedimento ciechi e ridicoli. Le mascherine sono efficaci contro le particelle, alcune di loro in verità, provenienti dall’inquinamento e stop. Certo, trattengono le goccioline di saliva con le quali, secondo i virologi da salotto, si diffondono i virus delle persone infette.

Virus presenti nel mondo animale che come noto, non indossano mascherine. I coronavirus sono ovunque e sono molto più antichi e forti di noi. Il loro peso specifico è probabilmente più grande del nostro, di ttuta l’Umanità esistente, anche se si tratta di agglomerati di particelle minuscole.

La verità è che nessuna guerra la potremmo mai vincere contro virus e batteri, peeché ci servono e perché comunque sono molto più forti di noi. Ci si deve convivere pacificamente, insegnando al nsotro corpo a non farsi male.

La ricerca, a mio avviso, dovrebbe procedere in quel senso, ricordando che non ci salva un farmaco ma un sistema immunitario ben saldo, dietro la naturale barriera di virus e batteri già presenti in noi.

Pertanto, se mi ammalo, mi fido di medici che comprendano come convivere e combattere quando necessario con virus e batteri. Dato che la scelta dei professionsiti a cui affidarmi è mia, esattamente come mia è la scelta di prendere o no un farmaco del quale sia stato debitamente ed esaustivamente informato.

A chiunque ha deciso di credere e di partecipare alla psico-pandemia e ai suoi riti folli e persino illegali, dico: attenti a non farvi male e davvero, potete tranquillamente esistere in pace almeno a un metro da me.

Come sopravvivere in un momento di follia collettivaultima modifica: 2021-12-24T08:09:36+01:00da marcar2007
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