Sento di nuovo urlare le sirene della scarsa natalità. 

Ora i nostri assassini hanno scoperto che mai come durante il 2020, sono nati meno Italiani e nel contempo sono morti più Italiani. L’età media sta andando verso i 50 anni? E cosa fanno, questi dementi assassini della società italiana? Continuano a far restare l’età pensionistica la più alta del continente, condannando le generazioni che oggi hanno una media di 40 anni alla disoccupazione a vita e gli altri a una precarietà continua. 

Quel che non si vuol capire è che le dinamiche lavorative andranno, per anni a venire, sempre restringendosi a causa delle digitalizzazione e della robotica, insomma il lavoro disponibile diminuirà, costringendo i meno dotati, tra i giovani, all’assistenzialismo di stato o alla semplice disoccupazione, mentre i vecchi avranno il compito di morire sul lavoro. 

Questa follia si traduce automaticamente in culle vuote. 

Quando non hai lavoro, non puoi procreare e molti non possono nemmeno studiare. La scarsa natalità dipende esclusivamente dal mancato rinovamento padre-figlio sui posti di lavoro dato che i padri di oggi devono tirare il carro fino a sfinirsi e i giovani magari cercare lavoro all’estero. 

I 67 anni sono un traguardo che, lavorando, raggiungono sempre in meno persone ed è ovvio che chi sta invecchiando oggi è andato in pensione a 50 anni. La Legge Fornero, come ho sempre scritto, è stato un maglio non solo per il diritto dei lavoratori a una vecchiaia serena per chi ha lavorato in passato ma soprattutto per chi non potendo lavorare oggi, evita anche di mettere al mondo figli. Molto semplice da capire anche per un neonato.

Gli assassini della società italiana, ora, piangono lacrime di coccodrillo ma non fanno nulla. La loro colpevolezza è palese come la loro pochezza morale e spirituale. 

Vecchi al lavoro e giovani disoccupati o sottoccupati creano culle vuote nella colonia stunitense dominata ora dalla Germania e chiamata Italia. A me non resta che piangerla.