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Migrazioni o Invasioni?

Lo scrittore e poeta Raimondo Loriga, gentile lettore di questo blog (il suo blog: http://ilquintosole.myblog.it) mi chiede, nel commento dedicato ad un altro post, un parere sui provvedimenti che il nuovo governo intende prendere a riguardo dell’immigrazione clandestina… Argomento spinoso che comunque merita una risposta ponderata.

Gli analisti politici pensano, probabilmente a ragione, che tra i motivi che hanno deciso la vittoria elettorale del Popolo della Libertà, vi sia soprattutto l’insicurezza generata nelle popolazioni sia urbane che residenti in zone meno densamente popolate, dalla criminalità e dal contatto con l’emigrazione proveniente da molteplici regioni del nostro pianeta. I politici promettono ora fermezza e misure straordinarie contro l’immigrazione ed emigrazione clandestina e la micro-criminalità in genere.  A mio avviso è come cercare di fermare l’alta marea con un bicchiere. Vi spiego perché tali proclami, così come cavalcare i timori e le proteste popolari, portano parecchi voti, appunto di protesta, ma servono a poco per quanto attiene alla risoluzioni di problemi comunque reali.

Da quando esistono società organizzate stanziali, esiste anche il fenomeno della migrazione. Ricordiamo intanto che di immigrazione si parla quando un individuo si sposta all’interno di un territorio e di emigrazione quando un individuo si sposta in un luogo del tutto diverso, un altro paese, un altro continente; e che tali fenomeni sono stati sempre presenti nella storia dell’Uomo, al punto tale che già ai tempi dell’Impero Romano le stranote invasioni barbariche erano nient’altro che grandi masse di popolazione che si muoveva attratta certamente da territori migliori, bottini, conquiste e che comunque non tollerava la divisione in confini che i Romani e le altre civiltà evolute aevano stabilito.

Alcuni storici arrivano a comprendere tra le varie ragioni che portarono al declino e alla caduta dell’Impero Romano d’Occidente, oltre ad una inflazione titanica, anche le invasioni barbariche, quindi le emigrazioni dell’epoca. Le quali, una volta divenute organizzazioni territoriali stanziali, con la benedizione della Chiesa o meno, fondarono nuovi stati cercando di proseguire quella civiltà contro la quale avevano combattuto e vinto, ovviamente adattandola ai loro costumi e bisogni. Per gli stessi motivi nacque il Sacro Romano Impero che fu poi la barriera più efficace contro un’altra invasione, stavola caratterizzata da una diversa religione: Saraceni e Arabi da allora diventarono il primo problema dell’Occidente, cristiano o no. Ma non sono un esperto di storia e non voglio rubare il mestiere a nessuno. Voglio solo sottolineare che quel che a noi appare un’emergenza relativamente nuova e urgente è in realtà storia vecchia, trita e ritrita.

Ora, non è detto che problemi antichi non possano generare crisi attuali e drammatiche. Se tutti gli attuali cittadini romani si spostassero a Napoli, facendosi strada tra i cumuli di immondizia, renderebbero il capoluogo etneo inabitabile: è ovvio che dove vivono tre milioni di abitanti non ci sia spazio, cibo, e strutture abitative per altri quattro milioni. Nel caso nostro, assistiamo a un esercito di braccianti agricoli, lavoratori domestici, operai che da altre regioni del pianeta vengono a cercare lavoro in Italia… insieme a una buona quota di criminali e prostitute, inutile negarlo. Su questi ultimi si concentra la protesta popolare, coinvolgendo anche il nomadismo, altra vecchia questione. E’ indubbio che se tutti i migranti fossero bravi, buoni, belli e operosi, probabilmente le Destre dovrebbero cercare altrove i loro argomenti elettorali. E invece alcuni reati (la minoranza) particolarmente invisi alla cittadinanza vengono compiuti anche da migranti stranieri, specialmente extracomunitari ma anche Romeni che extracomunitari non sono più.

Evidente a tutti che la legge Bossi-Fini non ha risolto il problema, in realtà ci dibattiamo tra la necessità di operatori in certi settori, specie l’assistenza familiare, ma anche braccia a buon mercato per i campi e per imprenditori spesso di pochi scrupoli…  e la riprovazione per gli scippi, i furti nelle ville, lo spaccio, la prostituzione eccetera, pr non parlare di una certa invadenza di matrice cinese…La clandestinità rende inoltre i migranti più ricattabili e facili prede della criminalità organizzata.  I lavori irregolari sono altro humus che attrae solo lavoratori clandestini e chi li sfrutta. E allora cosa fare?

Non voglio fare discorsi squisitamente politici ma cerco di provare a ragionare in termini estremamente pragmatici, con l’esperienza di chi vive e lavora in una grande città e soprattutto ricordando gli insegnamenti della Storia che dovrebbe essere maestra di vita oltreché materia preferita dai nostri studenti, insieme alla cosiddetta educazione civica che io chiamerei educazione costituzionale. Innanzitutto, smettiamola di commerciare armi ed esportare la democrazia (siamo alleati degli USA o sbaglio?) a suon di bombe. La gente fugge da casa sua se non ha acqua, cibo o se vede solo sopraffazione e violenza. Piantiamola di permettere che le nostre scorie (altro che nucleare, razza di ignoranti beoti!) industriali vengano esportate nel Terzo Mondo, avvelenando ulteriormente quei territori.

Ogni Paese civilizzato e industrialemte sviluppato dovrebbe “adottare” un Paese del Terzo Mondo, costruendo letteralmente il suo sviluppo,  condonando il debito pubblico, ospitando ragazzi in età scolare, studenti universitari e regalando tecnologia in ogni settore vitale, dall’agricoltura alla medicina. Che so io, l’Italia potrebbe occuparsi del Bangladesh… Lì almeno non abbiamo mai mandato uomini in armi… E senza, per carità divina, pensare di dover insegnare il nostro stile di vita o la nostra religione per forza… o daremo spunti a quanti devono vendere fanatismo religioso.

Qui da noi per combattere efficacemente la clandestinità non dobbiamo creare un nuovo reato, basta cancellare la clandestinità stessa, abolendo gli inutili permessi di soggiorno e istituendo la garanzia di soggiornare in Italia per tutti purchè ovviamente si abbia un documento valido e in mancanza si possa richiederlo nella maniera più facile e gratuita possibile. Come sanno bene gli operatori sanitari, a nessun pronto soccorso viene in mente di richiedere il permesso di soggiorno ad un malato extracomunitario… altrimenti non potremmo tenere sotto controllo eventuali epidemie o comunque malattie importate dall’estero.

Le comunità straniere, diversissime tra loro, devono avere rappresentanti liberamente eletti al loro interno che, riuniti in una Consulta nazionale, possano dialogare con le nostre autorità. Tutti riceveranno il massimo dell’assistenza possibile in cambio dell’assoluto rispetto delle nostre leggi,  del resto sempre più inserite nel contesto europeo. Sarà loro interesse isolare e denunciare i veri criminali. E’ ovvio che la permanenza in Italia dev’ essere condizionata dall’adesione alla nostra idea di legalità e di vivere civile. In questo modo si combatte la criminalità, il lavoro nero, lo sfruttamento e la prostituzione peggiore, cioè quella derivante dalla schiavitù femminile. Se l’Italia, invece di attirarsi l’odio di determinate etnie appoggiando le invasioni di altri Paesi, con la scusa delle missioni di pace (se ricevessimo a casa nostra, dopo i bombardamenti e l’occupazione straniera, altre truppe armate che vengono a prometterci pace, come reagiremmo?) si farà parte attiva nel proporre il modello che io modestamente raccomando, credo che la situazione migliorerà in tutto il mondo.

So bene che ciò non accadrà. Le buone idee non mancano e certamente persone di buon senso e maggiori responsabilità del sottoscritto potrebbero pensare e fare molto meglio. Ma gli interessi di chi commercia armi, il volere degli sfruttatori dei popoli, i bisogni dei padroni dei mercati che usufruiscono vantaggiosamente di forti dislivelli tra zone ricche e depresse del pianeta per i loro traffici, e in generale le politiche internazionali fatte ad uso e consumo dei forti e non dei giusti, faranno in modo che le migrazioni dei popoli continueranno ad essere un problema e non diventeranno mai  una risorsa e tantomeno ne combatteranno efficacemente i motivi scatenanti. Questo è il mio pensiero. Attendo il vostro.