I RETTILI TRA NOI – Estratto

Pubblico volentieri un altro estratto del mio romanzo I RETTILI TRA NOI. 

Il mondo era stretto tra l’incudine di un’epidemia virale e la falsa soluzione di un martello vaccinale che stava comunque producendo morti e feriti considerati solo alla stregua delle solite vittime sacrificabili, numeri accettabili per i benpensanti, che gli strateghi calcolano sempre prima di iniziare i conflitti armati.

Stavolta, forse il progetto era invece proprio quello di decimare direttamente la povera Umanità, in un modo o nell’altro.

Non potendo battere il nemico storico Elohim arroccato nei suoi rifugi e protetto dai pretoriani terrestri, forse i Rettiliani avevano convinto le Elite a loro fedeli nel falcidiare la popolazione umana anche con lo scopo di stanarli.

Alcune, alte, gerarchie ecclesiastiche negli ultimi mesi avevano lanciato un allarme ben chiaro, fino a parlare del ventilato progetto elitario dei discepoli del Grande Reset di sterminare cinque sesti dell’Umanità.

Chi doveva proteggerci da tanta ferocia? Erano gli dei a cui molti ancora credevano, a cominciare dai fedeli all’ebraismo classico? Potevano forse restare sordi a lungo ai lamenti di chi veniva attaccato, massacrato e divorato dai Rettili?

Povera razza umana, forgiata in sapienza dagli Elohim e che dimentica da sempre la presenza di quei Rettili così odiati e combattuti in passato e ora finiti nell’immaginario collettivo in compagnia di folletti, fate e altre creature provenienti dal mito.

Eppure, la cultura e l’erudizione contengono tutto il necessario per inquadrare questo nemico secolare. Pensiamo di aver saputo decifrare i geroglifici egizi ma dimentichiamo le iscrizioni presenti nella tomba di Thutmose III dove si vedono strisciare serpenti in forma umana. Come pure l’egiziana Renenit, la Madonna sauroide con il bambino ibrido in braccio. Anche la storia mesopotamica ci riporta pregevoli statuine di madri sauroidi con i loro piccoli in braccio.

Come dimenticare i Papiri di Torino dove gli esseri prodigiosi che dominano la Terra sono indicati come Naharin, ovvero Serpenti. Persino nei rotoli di Qumran viene riportato il seguente passo, citato nel Testamento di Amran: Uno di loro aveva un aspetto terrificante, come di un serpente. E lo osservai di nuovo: il suo volto era come di una vipera ed indossava tutti i suoi occhi…

Allegorie, si dice, forme simboliche, costruzioni fantasmagoriche. Certamente, questa è la vera favoletta per bambini idioti.

Qualunque scusa è buona per non guardare quel che si vede.

Seguirono giorni per me molto difficili. Dopo l’ubriacatura in forma di donna seducente che avevo identificato nel rapporto con Claudia, ecco tornarono i problemi di una vita vera.

Trascorse un altro mese, mentre le statistiche di vendita del mio precedente romanzo crescevano, ed io mettevo in scaletta gli eventi dei primi capitoli del presente testo.

Non mi arrivarono notizie di Claudia e tantomeno degli agenti di Alfa. I quali, se avevano incaricato l’impeccabile Goffredo per tenermi d’occhio era perché non potevano o volevano mostrarsi oltre. Temevano certamente molto più i Rettili che i Servizi italiani e comunque se erano conciati così male come mi risultava, ormai potevo pensare che della vecchia organizzazione non restassero che i cocci.

Pochi e mal collegati elementi che erano anche loro schierati sulla difensiva.

Mi chiedevo, con un certo timore, chi mai avrebbe potuto difenderci se i Rettiliani avessero davvero affondato il colpo. A quei tempi, il timore di certi intellettuali, commentatori del dissenso e grandi personalità laiche e religiose, era certamente volto verso le istruzioni provenienti da Davos, ed io mi chiedevo anche come mai soltanto pochi scrittori riuscivano a costituire il collegamento per me lampante tra gerarchie aliene e le opposte fazioni elitarie.

Erano davvero certi, gli altri insofferenti o ribelli verso la dittatura sanitaria, che tutti i progetti collegati, fossero decisi a tavolino da pochi umani avidi fino alla follia?

L’elemento alieno era il fattore determinante per qualsiasi algebra che cercasse di spiegare cosa stesse accadendo non solo negli ultimi anni, oppure negli ultimi decenni, ma dell’intera storia ricordata dall’uomo.

Senza considerare l’interferenza aliena, era impossibile persino giustificare l’esistenza della vita sulla Terra e l’ultimo anello della rivoluzione genetica che aveva portato all’Homo Sapiens.

Per me era del tutto evidente che chi voleva cambiare la vita del mondo secondo le direttive di Davos in conseguenza del Grande Reset, era manovrato come un burattino dalla fazione vincente delle Elite che aveva scelto di schierarsi con i Rettiliani.

Nel mondo, quanti erano gli umani a rendersi conto della realtà aliena e soprattutto del grave pericolo che correvamo tutti?

Fu verso la primavera che la caccia al sottoscritto riprese all’improvviso e senza alcun sintomo premonitore.

Forse, avrei dovuto intuire qualcosa quando ricevetti una strana telefonata di Goffredo, vero la metà di giugno, verso sera. Necessariamente, durante il nostro incontro a Rieti avevo dovuto dargli il nuovo numero, afferente all’identità fasulla suggerita da Claudia. Eppure, ricordavo con assoluta certezza di aver cambiato nuovamente identità e quindi numero telefonico del cellulare durante la seconda fuga, quella partita dalla Questura.

I RETTILI TRA NOI – romanzo di  446 pagine – solo 99 centesimi su Amazon

I RETTILI TRA NOI – Estrattoultima modifica: 2021-10-06T07:35:44+02:00da marcar2007
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