Quando la democrazia diventa ammucchiata e perché

In epoca moderna, è frequente sentire e leggere che senza un’opposizione non può esserci democrazia, ovvero che la maggioranza più allargata e coesa rischia di diventare erogatrice di provvedimenti dittatoriali o comunque fortemente autoritari senza una critica dall’interno, fatta di oppositori che possano diramare eccessi e vizi di chi governa con maggioranze schiaccianti.

Molto del lavoro attuale, infatti ,si svolge nelle commissioni all’interno delle quali senza contraddittorio è chiaro ed evidente che chiunque governi ha mano libera sulla vita della comunità e dei singoli cittadini.

Unitamente a questa anomalia esiste la fattispecie italiana che sembra promuovere al ruolo di regista di tali maggioranze allargate, ovvero con l’incarico di formare il governo, persone che neppure sono state promosse dal voto popolare, che un tempo di chiamavano tecnici, soprattutto provenienti dalla Banca d’Italia. Se prima era lecito dirsi che era l’economia che dominava sulla politica, oggi possiamo tranquillamente dedurre che sono le logiche comunitarie che dominano sugli interessi nazionali, come avvenuto con Monti e come avviene oggi con Draghi.

Nel caso di specie, sappiamo bene che le logiche di tipo europeo saranno improntate a esempio di attività istituzionale interna da chi, oggi presidente del Cosiglio, ha detto chiaramente che è necessario cedere ulteriore sovranità e l’euro è un processo irreversibile. Tesi da una parte molto discutibili e dalle caratteristiche di vero paradosso dall’altra parte.

Come si può definire irreversibile un atto comunitario come l’istituzione di una moneta se nella storia umana si contano oggi migliaia di diverse monete che infatti rappresentano la testimonianza del passaggio di dinastie e regni oltre che la naturale evoluzione dei commerci e degli scambi? L’euro, tra l’altro, non è una moneta istituzionale ma è di proprietà privata, come giustamente descritto da un articolo di Scenari Economici, reperibile a questo link.

Pertanto, definire irreversibile una divisa (moneta) che è di proprietà di privati è una doppia assurdità oltre che una tesi troppo facilmente confutabile.

A parte questioni puramente monetaristiche e quindi tecniche, è altrettanto ridicolo parlare di cessione di sovranità, per quanto riguarda l’Italia.

Uno stato nazionale, nel mondo di oggi, dispone di determinate caratteristiche quali il potere politico-giuridico, confini definiti e una moneta sovrana. Se manca una o più di queste caratteristiche, definire sovrano uno stato è impresa ardua.

L’Italia di oggi presenta le caratteristiche di uno stato occupato militarmente dagli Stati Uniti d’America che contano almeno 50 basi militari sul nostro territorio, oltre alle installazioni marchiate Nato ovviamente, che potete scorrere nel dettaglio a questo link.

Beninteso, gli USA controllano, direttamente o indirettamente, anche altri territori e a questo link trovate un elenco comunque abbastanza esaustivo. Come vedete, il nostro paese conta la presenza più folta in assoluto e tutto ciò fin dalla conclusione della Seconda Guerra Mondiale o meglio dal doppio armistizio di Cassibile.

È logico e conseguenziale, quindi, comprendere che se una cessione di sovranità verso l’istituzione chiamata Unione Europea c’è stata, questa cessione è stata permessa da chi occupa l’Italia, ovvero gli Stati Uniti d’America. a meno che non si voglia pensare che un  paese che occupa militarmente un altro paese si disinteressi totalmente delle vicende istituzionali e quindi giuridico-legali.

Comprendo benissimo che è seccante, per molti genuini quanto ingenui libertari, pensare di essere una colonia americana prima ancora che un paese che sta cedendo sovranità alla UE, ma la situazione non cambia. Ecco perché se è vero che la mia simpatia personale va ai molti sovranisti italiani, costoro dovrebbero ricordare qualche cenno di storia moderna e riflettere sulla nostra reale condizione invece di sperare di tornare liberi cercando di ucire dai vincoli propri dell’ Unione Europea che non è uno stato e non è un’ istituzione di tipo nazionale perché non ne ha le caratteristiche fondamentali.

Il Trattato di Lisbona non delinea le caratteristiche di un ostato nazionale bensì di una sorta di patto permanente tra stati diversi che permangono nella cosiddetta area-euro nella quota di 19 mentre 7 non ne hanno ancora le caratteristiche o condizioni necessarie e la Danimarca non ne vuole sapere,  come potete leggere a questo link.

Come noto, i paesi appartenenti alla Ue non hanno neanche un sistema fiscale integrato, non hanno norme comuni su praticamente nulla di quel che contraddistingue le caratteristiche di uno stato nazionale e tantomeno i confini.

L’UE non è una federazione, non è una confederazione, e tantomeno una nazione. Pertanto come sia possibile cedere quote di sovranità a questa unione di paesi, resta un mistero, al di là dei toni autoritari che provengono da una persona che neanche è passata per le elezioni e quindi sia stata semplicemente scelta dal Capo dello Stato. Lascio valutare a voi cosa e quanto esista di democratico in questa procedura comunque ammessa a livello costituzionale.

Ma anche evocare la Carta come uno scudo contro altre, vere o presunte, cessioni di sovranità è alquanto singolare. Infatti, l’efficacia dei trattati internazionali è regolata dall’Art. 117 Cost.(riformato con legge costituzionale 3/2001) come chiarito dalle sentenze delle Corti Costituzionali del 2007 n. 348 e 349. Per farla breve, l’esercizio della potestà legislativa dello Stato e delle Regioni è condizionata dal rispetto degli obblighi internazionali.

La legge 5/6/2003 n. 131, inoltre, fornisce ulteriori disposizioni.

In Italia, come praticamente in ogni parte del mondo cosiddetto libero, il diritto internazionale, ovvero la somma delle regole che disciplinano la vita della comunità internazionale è riconosciuto come un diritto al di sopra degli stati stessi e quindi dei loro ordinamenti giuridici interni.

Questa regola vale per tutti e chi, per motivi interni o comunque non chiari universalmente, se ne trae al di fuori, incorre nei provvedimenti della comunità più estesa. Come nel caso di chiunque si permetta di contraddire la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani reperibile a questo link.

Ci sarebbe da dire molto altro sul diritto commerciale e sulla pretesa della chiesa cattolica di incarnare la Corona del Mondo che comunque viene rispettata praticamente da chiunque. Se cercate il Re del Mondo, dovete venire a trovarlo in Vaticano secondo la legge che regola i rapporti di forza sulla Terra conosciuta.

Ho scritto questo breve promemoria soprattutto ad uso di chi si definisce sovranista. Altra faccenda è ottenere una certa autonomia istituzionale e giuridica. Nei trattati internazionali esistono, a mio parere, modi e maniere per ottenere tutto ciò tramite il consenso popolare e la presentazione di istanze opportunamente redatte.

Nessuno potrebbe mai opporsi, che si tratti di UE o governo statunitense, perché, ricordatelo bene, lor signori rispettano sempre le leggi che fanno parte del diritto internazionale o almeno questo dimostrano di fare.

Gli stessi cambiamenti, nuovi ordini, o comunque li potete chiamare, come il cosddetto Grande Reset nno potranno mai smentire o superare i diritti conclamati a meno di una ridefinizione degli stessi con la divulgazione mondiale di tali cambiamenti.

Un tempo, molto del potere terreno veniva incluse nelle bolle papali, oggi si utilizzano i canali di comunicazione più diffusi.

Il resto è semplice fantasia.

Quando la democrazia diventa ammucchiata e perchéultima modifica: 2021-02-19T10:17:43+01:00da marcar2007
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