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Una strage continua e continuata

Dovete farci caso sempre di più,prestare la vostra attenzione quando ne parlano tv e radio, o se i giornali dedicano una pagina o un trafiletto, (poco importa)…. Parlatene in famiglia, in ufficio, con gli amici, al bar… Diffondete dati, notizie, il vostro parere, il vostro sdegno… Parlo della vergognosa strage di lavoratori in questo benedetto, ex Belpaese. Tutti i giorni, varie notizie di infortuni e morti (le chiamano bianche…. io direi rosso-sangue, invece!) in ogni campo e settore. Povera gente sfruttata e malpagata, fatta lavorare in condizioni fuori dalle norme anti-infortunio, o anche clandestini, lavoratori in nero, ricattati, obbligati a tacere sulle violazioni della 626/94, legge europea che il nostro Stato recepì solo sotto minaccia di formale condanna.

Dobbiamo mettere un freno a questa strage, non possiamo semplicemente considerarla come frutto di fatalità o di sfortuna. L’Italia è in recessione, il lavoro è un lusso concesso sempre a meno gente che, spesso in cambio di un tozzo di pane o poco più, rischia la pelle. Senza il nostro furente orrore, senza la comunicazione di bocca in bocca, sito a sito, blog dopo blog, altri moriranno e lasceranno le loro famiglie senza sostegno alcuno. Non avremo pace, noi che restiamo qui a lavorare fintanto che il sangue da lavoro non smetta di scorrere… Dobbiamo formare una nuova coscienza comune che imponga sempre, comunque e dovunque, il massimo della sicurezza e della agibilità sindacale al fine di controllare ed eliminare pericoli, anomalie, illegalità.

I delegati sindacali, i rappresentanti dei lavoratori per la 626/94 o chiunque si renda conto di un potenziale pericolo sul posto di lavoro, devono avvisare il principale e la ASL di zona oppure l’Ufficio Provinciale del Lavoro, mediante telefonata e fax con la descrizione di quanto temuto. In casi estremi, avvisare anche i Carabinieri. Non abbiate paura e non tacete. Sempre meglio un possibie errore di valutazione piuttosto che una strage come quelle a cui siamo tristemente abituati in Italia!

Mistero italiano

I maghi del liberismo ad ogni costo, i geni della Confindustria e il paciosissimo superMinistro (dirige 3 dei vecchi ministeri) Sacconi continuano a ripetere che è necessario alzare l’età pensionabile perché ci sono troppi anziani (pensioni da pagare) e pochi nuovi nati. La conseguenza sarà che invecchieremo sempre più dietro scrivanie, catene di montaggio e banconi di negozi e supermercati e i troppi giovani e meno giovani che cercano lavoro, non lo troveranno mai. A parte i soliti lavoretti provvisori, a tempo determinato, in affitto eccetera. Proprio il contrario di quel che dovrebbe accadere. Si dovrebbe abbassare, e di molto, il limite di età per chi è già occupato al fine di poter accedere ai trattamenti pensionistici e liberare posti di lavoro per quanti hanno tutto il diritto di ottenere un futuro più tranquillo ed ereditare da padri e nonni i’opportunità di formarsi una famiglia e fare bambini. E’ così difficile da capire?

Qualcuno dice che spendiamo troppo per le pensioni … A parte che sopravvivere qualche anno in più non mi pare un delitto ma va detto che un lavoratore che oggi, dopo venticinque anni di servizio guadagna circa 1000 euro netti al mese, a causa del sistema contributivo, avrà una pensione di 300 euro netti ai trentacinque anni di servizio. Non mi sembra un costo sociale eccessivo. E comunque, il nuovo, giovane lavoratore verserebbe i suoi bravi contributi e metterebbe in moto quel circolo di consumi tipico dei giovani che devono mettere su famiglia. Più famiglie incrementano i consumi, rilanciano la produzione interna e soprattutto risolvono il problema demografico. Anche questo è così difficile da comprendere?

In quanto alle pensioni da fame, i 300 euro che dicevamo prima non si aiutano con i fallimentari fondi pensione gestiti da imprenditori e industriali vari ma con una giusta politica dei prezzi e la possibilità, per i pensionati di 50-60 anni, di ottenere lavoro part-time nel campo dei servizi e nel sociale, invece di riservare tale opportunità a ragazzini inesperti al posto del servizio militare. Chi ha già una pensione e una casa, può accontentarsi di lavoretti poco pagati o provvisori che certo non possono bastare a ragazzi che dovrebbero formare la spina dorsale della nostra società. Quando ragiono su queste cose e leggo i giornali, peggio ancora se vedo telegiornali e trasmissioni di commento che dicono esattamente il contrario, mi sento un idiota. Tutti geni e maghi rispetto a me, e purtroppo il mistero è come mai le cose vadano sempre peggio. Il sistema attuale è proprio quello deciso da politici, sindacati e Confindustria, o sbaglio?

De Angelis, ferroviere disoccupato

Sono sinceramente, interamente, drammaticamente, coscientemente schifato dal licenziamento del ferroviere De Angelis. Questo signore sarebbe colpevole, secondo i vertici di Trenitalia, di aver rovinato l’immagine dell’azienda in quanto ha denunciato alcuni pericoli relativi ai convogli che potrebbero spezzarsi durante il viaggio. Io non so se tale pericolo è reale o solo ipotetico ma si dà il fatto che De Angelis è un addetto alla sicurezza e che episodi simili a quelli teorizzati si sarebbero già verificati. In ogni caso, anche se si sbagliasse, fa parte delle sue prerogative denunciare possibili pericoli in ordine all’attività della sua azienda che ha/avrebbe tutti i mezzi per smentire tali affermazioni senza ricorrere all’allontanamento di questo lavoratore. A me questa vicenda pare, sinceramente, un feroce attacco alla legge 626/94 oltre che al signor De Angelis. Spero che la Magistratura faccia giustizia e comunque le difese di Polfer, Codacons e Sindacati già si fanno sentire. Per quanto riguarda me, convinto e continuo frequentatori di treni, e quindi cliente di Trenitalia, fin quando De Angelis non sarà reintegrato, eviterò accuratamente di salire su un treno. Che volete farci, senza un buon addetto alla sicurezza come lui, mi sento meno sicuro anch’io!