La verità sugli Ufo la dicono gli scrittori

Aspettiamo il 25 giugno forse solo per far ripetere ai poteri sottomessi alle Elite le solite giaculatorie senza senso sul fenomeno Ufo. Per chi vuole approfondire la vicenda, almeno secondo le rivelazioni degli addotti, esiste il mio romanzo LA TERRA INVASA DAI RETTILI, che si può scaricare comodamente da Amazon.

Vi dedico un estratto del libro, che potete leggere, se non l’avete già fatto, mentre aspettate, che esca il seguito, dopo l’estate.

 

A luglio di quell’anno, ero certo che se esisteva una cospirazione era ordita da uomini a danno di altri uomini. Non sapevo spiegarmi gli eventi dei quali ero stato io stesso testimone ma avevo la sensazione che potevano essere il risultato di una sorta di trucco di scena, proprio come la maggior parte delle adduzioni, eseguite probabilmente tramite tecniche operate da esseri umani e derivanti da una conoscenza tenuta segreta alle masse.

Come gli oggetti volanti che venivano esposti a bella posta e fatti vedere a persone o intere città indifferentemente, in modo che potessero credere ai nuovi dei venuti dallo Spazio.

Non potevo escludere che esseri provenienti da altre realtà fossero complici di quella messinscena. Come dimenticare quel che io stesso avevo visto in diversi momenti della mia vita?

Cominciai a investigare in tale direzione. Tutte le evidenze che in un certo periodo della mia vita, almeno fino ai trent’anni, mi avevano fatto considerare la Teoria degli Antichi Astronauti come la chiave per comprendere chi avesse generato la vita sulla Terra e in momenti successivi trasformato i primati in esseri umani, potevano essere interpretate in un altro senso.

Le volevo esaminare come le prove di un inganno accurato e continuato perpetrato da agenti della disinformazione promossa e attuata dalle Elite.

Le quali, dovevano aver ideato questo inganno ulteriore nel momento in cui l’inganno precedente, relativo alle grandi religioni, sarebbe crollato a causa delle evidenze scientifiche che dall’Illuminismo in poi avevano progressivamente demolito le vecchie credenze.

Quando gli dei delle antiche scritture fossero passati di moda e le genti non avessero più seguito la via luminosa indicata dal clero, si poteva sempre pensare che tali dei fossero la manifestazione all’uomo di forze provenienti da lontano, incombenti e temibili quanto loro ma infinitamente più utilizzabili per creare uno stato di emergenza totale.

L’importante era comunque non perdere il controllo della nave e delle leggi del mare appositamente utilizzate fin dall’antichità per governarla con le masse a bordo.

Procedendo di inganno in inganno si poteva allontanare il luminoso orizzonte della libertà promessa all’infinito, opponendo ai credenti, dopo la paura dei demoni infernali, il terrore di demoni provenienti dallo Spazio, altrettanto feroci e spaventosi.

Quando la coscienza collettiva fosse arrivata a un grado di apertura mentale tale da vanificare anche questo tessuto di menzogne, si poteva sempre dichiarare lo stato di emergenza nazionale dovuto a una causa qualunque, magari minacciando l’invasione dei Rettiliani piuttosto che la presenza di un nemico invisibile come un virus mortale.

In questo scenario, ogni tessera trovava un posto e un motivo per essere inserita. La parola chiave che risolveva l’enigma era: ingannare, sempre e comunque.

Fu a novembre che rividi una vecchia amica e collega passeggiare tranquillamente, insaccata in un cappottino di pelliccia finta con cappuccio, per ripararsi dal vento fresco di quel mese autunnale, poco distante da casa mia. Faceva finta di non aspettarmi e guardava le vetrine di un nuovo negozio per abiti da bambini. Era stata una mia collega, in ufficio, anni prima. Sapevo che si era occupata di scrivere articoli sulla presenza extraterrestre sulla Terra.

– Non dirmi che aspettavi me… – le dissi, per rompere il ghiaccio.

Mi sorrise timidamente, com’ era abituata a fare quando ci frequentavamo, in ufficio, prima del suo trasferimento in altra sede. Non capivo come mai fosse lì.

– Infatti, Mi piace questo quartiere. Ultra-periferico ma non manca nulla. Supermercati, negozi, banche… sembra una zona del Centro.

– No, è un quartiere stretto tra l’ansa del Tevere e il Portuense. Non è ultra-periferico, è la periferia romana, piena di contraddizioni, povertà e anche di gente che lavora per una miseria o è in pensione con retribuzioni ancor più ridicole. Palese conseguenza della società capitalistica italiana. Mi fa piacere, vederti. Sapessi com’è cambiata la mia vita da quando lavoravamo insieme.

Sorrise e provò a ridere, un po’ forzosamente.

– Sai, è cambiato tanto anche nella mia vita…mi sono separata dal mio compagno, con il quale ho avuto, come sai, un figlio. Ora vive con il padre.

– Se vuoi qualcosa di caldo da bere, il bar vicino è ottimo.

– Vedo che non ti ricordi di questa notte – mi disse con la malizia negli occhi. – Ci siamo incontrati in sogno.

– Non lo ricordo, infatti. Anche un certa ragazza sostiene di essere in intimità con me, in una regione del sogno che non ricordo affatto, un volta sveglio.

– Lo preferisco, quel mondo. Se sapessi quanto è ridicolo quello vero…almeno il mio.

Prendemmo un cappuccino e un caffè con panna, la mia passione segreta. Non la confesso nemmeno a me stesso dato che tendo a ingrassare.

La vecchia amica era ancora abbastanza attraente, mostrando con grande dignità i suoi sessant’anni. Non riuscivo a considerarla una persona sgradevole ma avrei voluto maggiore sincerità. Non poteva essere un caso se era lì ad attendermi.

Eravamo seduti a un tavolino libero. Non volevo darle l’idea di essere a sua disposizione.

– Hai da fare, stamattina? Devi andare al lavoro?

– Ormai ho lasciato l’impiego. Ho deciso di vivere delle mie passioni.

– Oh, io sono ormai in pensione. Come vivi, ora?

– Sono uno scrittore e quindi scrivo.

Sorrise – Nessuno vive di letteratura, in Italia.

– Lo so. Ho qualche risparmio.

– Poi, cosa farai? Hai moglie e figli, no?

Sorrisi a mia volta – Figli ormai laureati e moglie che lavora. Sono un uomo quasi libero, per la mia condizione. Sai una cosa? Voglio scrivere finché ho un po’ di forza per farlo. Essere uno scrittore significa comprendere la vita e raccontarla agli altri. Il successo se deve venire, arriverà, altrimenti ne farò a meno.

– Hai tutta la storia del mondo, a disposizione, come argomento principale, per riuscirci. Mi sembra comunque un compito arduo. Cosa gli dirai? Sai, ho saputo tante di quelle storie incredibili, in questi anni… ho provato a raccontarle nei miei articoli, con la conseguenza che nessuna rivista vuole più pubblicarli. Dovrei parlare delle strade sconnesse, dei problemi amministrativi delle nostre città. Un tempo mi occupavo di extraterrestri ma oggi…

– Sei pubblicista?

– Non lo sono mai stata. Scrivevo articoli mal retribuiti anche quando lavoravo in ufficio. Poi, provai a dire la verità e non hanno più voluto i miei scritti.

– Non mi illudo che gli editori accettino i miei, da scrittore. Ti capisco.

– Basta la crudeltà umana a produrre tutto questo schifo? – mi chiese, all’improvviso.

– Non so che dirti. Sono stato invischiato in faccende talmente fuori dall’ordinario, in questi mesi, che … Faccio fatica a descrivertele, ora. Ma tu,. In realtà, come mai sei qui, ora?

– Sono stata invischiata anch’io in rivelazioni… ricerche, non so come spiegarti. Ho letto un articolo della rivista… (citò il nome di una rivista specializzata in ufologia che aveva pubblicato un mio, breve ,articolo più o meno contenente l’introduzione a questo romanzo) e, insomma, riguardo tutte le teorie rilanciate dai sostenitori del Qanon, il gruppo che pensa che esista un complotto contro il presidente americano in carica e che questi stia reagendo contro i suoi nemici. O anche che il presidente sia stato eletto per fare piazza pulita della Cabala.

– Forse, tutto fumo negli occhi. Sono letteralmente arrivato a un punto morto. Se ti occupi di queste faccende, mi capirai. Forse siamo semplici testimoni di un tentativo delle Elite di far balenare il pericolo di un’invasione aliena semplicemente con lo scopo di attuare i loro piani peggiori.

– Leggendo il tuo articolo, mi era sembrato che pensassi l’esatto contrario, ovvero che l’invasione aliena era in corso…

Continuammo a scambiarci impressioni su quel che stava avvenendo nel mondo ma mentre parlavo con lei, saliva in me la solita, insistente, sensazione di partecipare a una recita. Talvolta, mi sembrava di osservarmi dall’alto e guardare uno scenario che includeva tanti attori oltre me oltre agli arredi di scena. Non riuscivo a togliermi dalla testa la certezza che tutto quel che potevo vedere, sentire, annusare e persino pensare fosse solo una volgare finzione.

– Senti, probabilmente sono valide entrambi le teorie, fino a prova contraria. Ho assistito a eventi che faccio fatica a rapportare a una qualsiasi origine terrestre. Eppure, i conti non tornano. Forse ,semplicemente, esiste una parte delle Elite che contrasta questi piani. L’altra parte, invece, li vorrebbe agevolare.

– Devo dire che la mia opinione non diverge molto dalle tue convinzioni… o dai tuoi dubbi. Ho una tale confusione in testa… Ti ho cercato sperando che fossi in grado di dissipare questi dubbi che mi tormentano.

– Forse, hai sprecato il tuo tempo, a parte il piacere di rivederci… Sai, ti confesso che nel romanzo che sto scrivendo, semplicemente racconto quel che vedo e che vivo. Per me, si tratta di una vicenda ancora in corso. Un mio vecchio amico, è letteralmente scomparso e questo problema mi angoscia.

****** LA TERRA INVASA DAI RETTILI reperibile solo su Amazon.

La verità sugli Ufo la dicono gli scrittoriultima modifica: 2021-06-17T00:56:41+02:00da marcar2007
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